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Earthworms in mold, macro photo
Una scoperta che dà speranza di immortalità all’essere umano: alcuni vermi sono sopravvissuti tra i ghiacciai siberiani per 46mila anni, con il proprio metabolismo “addormentato” per adattarsi ad ambienti in cui la speranza di vita sarebbe pari a zero. Tg Com 24 riporta oggi alcuni dati presenti sulla pubblicazione della rivista scientifica Plos Genetics, che riguarda una scoperta dell’Accademia delle Scienze russa.
Gli scienziati hanno potuto verificare segnali di vita dei piccoli vermi addormentati dal tardo Pleistocene, quando c’erano ancora l’uomo di Neanderthal e i mammut. I piccoli esserini sono stati scongelati dopo essere sopravvissuti a temperature di -80 gradi.
“Abbiamo bisogno di sapere come si sono adattati agli ambienti estremi attraverso l’evoluzione. Forse così potremo aiutare le specie viventi oggi e anche gli esseri umani”, ha detto, come riporta Tg Com 24, uno degli scienziati che si sono occupati della scoperta.
Il segreto starebbe nella criptobiosi, presente anche in tanti altri organismi, che consente di “mettere in pausa il metabolismo” per adattarsi in ambienti dalle condizioni estreme.
Una scoperta che darebbe speranza a chi è afflitto da malattie terminali, anche se non è ancora chiaro come e per quanto tempo.