L’erede al trono britannico, dovrà presentare una testimonianza scritta, per il caso del vescovo anglicano Peter Ball, alto prelato della Chiesa d’Inghilterra, al cui vertice c’è la regina Elisabetta II. L’uomo è l’ex titolare della diocesi di Gloucester, ed era stato condannato nel 2015 a 32 mesi di carcere dopo essere stato ritenuto colpevole di abusi sessuali compiuti in 30 anni su almeno 18 ragazzi.   

Il principe Carlo presenterà il prossimo 7 di luglio, di fronte alla Commissione d’inchiesta indipendente che cerca ormai da anni di far luce sugli insabbiamenti nel Regno Unito di denunce di stupri e molestie a bambini da parte di potenti e famosi, una testimonianza scritta. Questo perché la commissione ha avanzato il sospetto che l’ecclesiastico si sia servito dei legami a corte per assicurarsi per tutto questo tempo l’impunità. Anche perché risulta che Carlo agli inizi degli anni ’90 scrisse una lettera di affidavit, ossia una dichiarazione scritta a favore del prelato.