"Fermate la guerra. Non credete alla propaganda. Vi stanno mentendo. Russi contro la guerra", sono le frasi scritte sul cartello con il quale la giornalista Maria Ovsyannikova ha fatto irruzione in studio mentre andava in onda in diretta il tg  su Channel One, tv di stato della Russia.

Maria è comparsa per diversi secondi in video alle spalle della collega che in quel momento stava conducendo il telegiornale, mostrando il cartello prima che il collegamento fosse interrotto.

La giornalista, a quanto riporta Meduza, sarebbe stata arrestata prima di essere portata in commissariato con l’accusa di aver violato la legge, in vigore da poche settimane, che vieta di parlare delle operazioni militari in corso come di una guerra.

La giornalista pare collabori con Channel One, e poco prima dell’irruzione, aveva postato sui propri canali social un videomessaggio nel quale indicava la Russia e il presidente Putin come unici responsabili di quanto sta accadendo in Ucraina: “Quello che sta accadendo in Ucraina è un crimine. La Russia è l'aggressore e la responsabilità di questa aggressione ricade sulla coscienza di un solo uomo: Vladimir Putin. Mio padre è ucraino. Mia madre è russa. E non sono mai stati nemici. E questa collana che indosso è un simbolo del fatto che la Russia deve porre fine immediatamente a questa guerra fratricida. E i nostri popoli fraterni potranno ancora fare la pace".

E ha continuato: "Sfortunatamente, ho trascorso molti degli ultimi anni lavorando per Channel One, facendo propaganda al Cremlino, e me ne vergogno profondamente. Mi vergogno di aver permesso che le bugie provenissero dallo schermo della TV. Mi vergogno di aver permesso la zombificazione del popolo russo. Siamo rimasti in silenzio nel 2014 quando tutto questo era appena iniziato. Non abbiamo protestato quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Abbiamo semplicemente osservato in silenzio questo regime antiumano all'opera. E ora il mondo intero ci ha voltato le spalle. E le prossime 10 generazioni non laveranno via la macchia di questa guerra fratricida. Noi russi siamo persone intelligenti e intelligenti. Solo in nostro potere fermare tutta questa follia. Vai a protestare. Non aver paura di niente. Non possono rinchiuderci tutti".

Channel One avrebbe aperto un'inchiesta sull'accaduto, a quanto riporta l’agenzia Tass. Se venissero confermate le accuse, Maria Ovsyannikova rischierebbe fino a 15 anni di carcere.