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"A Mariupol in atto un genocidio" così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, dopo il bombardamento di un ospedale pediatrico nella città accerchiata da giorni. "Gli europei non possono dire di non aver visto cosa sta succedendo, l'Europa e gli Stati Uniti - ha aggiunto - ora non possono dire di non aver visto cosa sta succedendo agli ucraini e, quindi, devono fare dure pressioni sulla Russia affinché si sieda con noi a parlare e finisca questa guerra".
"Noi non avremmo mai fatto e non faremo mai una cosa simile a nessuna delle città del mondo perché siamo umani. E voi? - si rivolge ai russi - "Che Paese è la federazione russa che bombarda gli ospedali pediatrici? Ne ha paura? Le donne incinte avrebbero sparato su Rostov? I bambini piccoli avrebbero oppresso i russofoni? Che cosa era questo attacco? La 'denazificazione' dell'ospedale? Oggi è il giorno in cui si decide tutto, si decide da che parte si sta. Le bombe russe hanno colpito un reparto di maternità funzionante e un ospedale pediatrico"
"Al momento ci sono 17 feriti perché le persone sono riuscite a nascondersi in tempo" ha continuato Zelensky, e poi denuncia: "non è la prima volta che la Russia bombarda infrastrutture civili. Quello che gli occupanti stanno facendo a Mariupol ormai supera ogni tipo di atrocità. Europei! Ucraini! Residenti di Mariupol! Oggi – conclude - dobbiamo essere uniti nel condannare questo crimine di guerra della Russia, che riflette tutto il male che gli occupanti hanno portato nella nostra terra" conclude.