Latina

Operaio indiano morto, polemica sulle parole del datore di lavoro

“Una leggerezza costata cara a tutti”, ha detto il proprietario dell’azienda agricola

Operaio indiano morto, polemica sulle parole del datore di lavoro

Di: Alessandra Leo


Fanno discutere le dichiarazioni rilasciate al Tg1 da Renzo Lovato, proprietario dell’azienda agricola di Latina in cui è morto Setham Singh, operaio indiano 31enne che ha perso prima un braccio poi la vita per non essere stato soccorso ed essere stato lasciato davanti alla sua abitazione con la moglie, anche lei operaia nella stessa azienda, e il braccio amputato dentro una cassetta per gli ortaggi, dal figlio di Lovato.

“Avevo avvisato il lavoratore di non avvicinarsi al mezzo e lui ha fatto di testa sua, una leggerezza che è costata cara a tutti”, ha detto Renzo Lovato.

Una tragica vicenda che sta suscitando sdegno e clamore quella del povero Setham, il cui braccio era rimasto incastrato in un macchinario avvolgiplastica a rullo, trainato da un trattore che aveva schiacciato e ferito anche le sue gambe.

A far discutere in particolar modo il fatto che l’uomo non è stato portato in ospedale, ma lasciato davanti alla sua abitazione con il braccio amputato, come hanno riferito più testimoni. Solo successivamente è stato soccorso e trasportato dall’eliambulanza in ospedale a Roma, ma dopo un terribile giorno di agonia è deceduto.

La Procura di Latina ha aperto un fascicolo in cui Antonello Lovato, il figlio 37enne del proprietario dell’azienda e co-titolare, è indagato per omesso soccorso e omicidio colposo. Renzo Lovato ha raccontato ai pm che la vittima sia stata portata sotto casa su sua richiesta, Da una prima ricostruzione, pare che il 31enne lavorasse in nero.

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