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Sposata, madre di due figli, infermiera, pedagogista e mediatore. Impegnata nel sociale ama molto il suo lavoro “ho due anime quella sanitaria e quella sociale”. È questo il rapido profilo di Costantina Fadda, 60 anni, che in testa alla lista “CoMmunità Insieme per Ardauli”, è candidata alla carica di primo cittadino. La sua è una lista con un’altissima rappresentanza femminile a dimostrare che, nonostante la politica non sia rosa, le donne possono essere motori di cambiamento in grado di vincere qualunque sfida.
Perché ha deciso di candidarsi a sindaco di Ardauli?
Ho deciso di candidarmi per mettermi a disposizione del mio paese, con uno spirito di servizio. Come gruppo ci siamo candidati per dare il nostro contributo al miglioramento delle condizioni economiche, sociali e sanitarie di Ardauli.
Se lei dovesse essere eletta quali saranno le sue prime priorità per guidare il paese nel migliore dei modi?
Le mie priorità, le priorità del mio gruppo, sarebbero quelle di capire, di analizzare la situazione e gestire l’amministrazione ordinaria e gli atti urgenti. Contemporaneamente verrebbero adottate misure per migliorare e implementare la rete sociale e sanitaria; analisi dei bandi utili per la promozione e valorizzazione del territorio … tutto questo partendo dal coinvolgimento degli ardaulesi, incontrando gli ardaulesi. E iniziare a lavorare per la riqualificazione del centro storico, con attività di recupero delle case abbandonate e diroccate, perché diventi “un abitare diffuso” con la modalità della “Casa dell’emigrato”, dove gli ardaulesi, che sono sparsi nel territorio italiano e all’estero, possano trovare un’accoglienza e uno spazio dove poter tornare.
Cosa intende fare per promuovere il territorio di Ardauli?
Recuperare, ripristinare o attivare la raccolta dell’acqua. Progetti per la salvaguardia dell’ecosistema (le zone di “Pardu e Canale” potrebbero diventare un parco con modalità tutte da costruire, in base alle normative esistenti); recuperare antichi vitigni (anche nell’ottica di stimolare la creazione di “piccole imprese” di produzione e vendita di vini ardaulesi) e piante da frutto, tipici del nostro territorio, ma anche degli oliveti abbandonati; promozione di percorsi naturalistici per favorire attività scolastiche, ricreative, sportive e terapeutiche, oltre che turistiche di Ardauli, anche in collaborazione con associazioni e comuni del circondario; mappatura della viabilità/accessibilità nel territorio ardaulese anche in un’ottica di prevenzione degli incendi e riappropriazione del territorio; valorizzazione le aree attorno al lago, cercando anche collaborazioni con gli altri comuni interessati.
Lei capeggia una lista rappresentata quasi esclusivamente da donne. È un caso?
Non è un caso! Questa lista nasce da un confronto amichevole tra donne che hanno deciso di mettersi in gioco. Donne legate all’identità delle donne ardaulesi, pratiche, grandi lavoratrici e determinate. Provenienti da diverse esperienze professionali, che col contributo di un giovane imprenditore ardaulese, si vogliono impegnare per realizzare gli obiettivi del proprio programma elettorale.
Quanto c’è ancora da fare per migliorare la situazione delle donne in politica?
La presenza delle donne in politica è ancora molto marginale e condizionata dalle quote rosa. È necessario favorire la partecipazione delle donne, soprattutto nelle piccole realtà. Lavorare per modificare l’approccio culturale alla politica, per costruire dei modelli di conciliazione tra vita politica e familiare. Riconoscere alle donne le competenze pratiche e la determinazione nel raggiungimento degli obiettivi che si prefiggono.
Quali sono i punti qualificanti del suo progetto politico?
-Ascoltare gli ardaulesi e prenderci cura del paese, delle famiglie, degli anziani, dei giovani, dell’ambiente e della cultura, con la partecipazione attiva, con un dialogo aperto e continuo con le persone.
-La valorizzazione delle potenzialità e delle risorse presenti nella nostra comunità, i progetti passati e i progetti in corso, in un’ottica di crescita e sviluppo.
-L’attivazione di circuiti di finanziamento (progettazione regionale, nazionale ed europea, ecc.), di percorsi naturalistici, di gemellaggi con altre realtà, sia sarde, che nazionali e internazionali.
-Il coinvolgimento degli ardaulesi e delle reti sociali ed economiche per discutere di tematiche specifiche, di interesse per la comunità, anche attivando un canale diretto di comunicazione e condivisione con i residenti in altre realtà italiane o all’estero, che rappresentano una risorsa preziosa per la ripresa di Ardauli.