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Cinque anni dopo, Bruno Chillotti torna a sfidare il sindaco uscente Mariano Carta. 63 anni, pensionato, Chillotti è stato vice sindaco (con sindac Walter Mura), assessore e consigliere nelle passate legislature. È stato inoltre il primo presidente del consiglio provinciale dell’Ogliastra, dal 2005 al 2010, poi successivamente dal 2010 fino al 2013, anno in cui le quattro nuove Province sarde vennero eliminate dopo il Referendum.
Come nasce la sua candidatura e perchè?
La mia candidatura è il frutto di due fattori: il primo è la passione politica che mi ha sempre caratterizzato fin dai tempi del liceo quando si discuteva pubblicamente per difendere e legittimare i propri diritti e i propri ideali. la seconda, quella decisiva, va ricercata nel sostegno mostratomi delle persone che hanno accettato di accompagnarmi in questo bellissimo percorso. Sono loro che hanno reso possibile il mio proposito, metterci in gioco tutti insieme, ognuno con la propria storia e con le proprie capacità e competenze per proporre ai nostri concittadini un progetto politico che sappia valorizzare il nostro territorio, la nostra storia e le nostre potenzialità inespresse. Il sindaco è l’istituzione più vicina ai cittadini e vivendo a stretto contatto con essi ha il privilegio di conoscere le qualità, i punti di forza e i problemi di una comunità. Per me sarebbe un onore poterli rappresentare e tentare di porre rimedio a quelli che sono i principali problemi del paese.
Perchè questo nome alla lista e da chi è composta?
La nostra lista si chiama Foghesu 4.0, abbiamo voluto utilizzare tale termine derivante dal mondo tecnologico per dare un senso di ciò che vorremmo: un paese cosiddetto "smart" interconnesso con il mondo, rapido ed inserito in alcuni dei più importanti settori quali quello medico scientifico e turistico. La lista è composta da quattro consiglieri comunali uscenti e da nove nuovi arrivi. Oltre il sottoscritto ci sono Boi Maria Valeria commerciante, Carta Sonia casalinga, Depau Damiana impiegata consigliere uscente, Melis Rita avvocata, Balloi Matteo disoccupato, Cabitza Flavio odontotecnico, Cabitza Marco laureato in scienze politiche, Corona Giuseppe dipendente e consigliere uscente, Di Benedetto Massimo dipendente Leonardo, Lai Fabio laureato in scienze politiche, Lai Giuseppe Antonio pensionato e consigliere uscente ed infine Mura Salvatore dipendente del Ministero della Difesa.
Perdasdefogu è il paese con più alta concentrazione di centenari al mondo. Come "sfruttare" questo primato?
Siamo i custodi "dell'elisir di lunga vita", velato nei nostri geni si nasconde il segreto per una vita lunga e una vecchiaia attiva; al fine di possedere questo prezioso segreto è necessario attuare politiche di ricerca, aprendo le porte della nostra comunità alle università, creando una serie di servizi che permettano loro la ricerca in loco. Oltre a sfruttare il record di longevità foghesino per scopi scientifici si utilizzerà quest'ultimo al fine di rendere più attrattivo il paese in chiave turistica, valorizzando i principali siti naturalistici, archeologici e culturali con importanti ricadute su tutta la comunità. Uno dei nostri obbiettivi infatti è quello di creare la destinazione turistica Perdasdefogu digitalizzando, attraverso un sito, le bellezze e le eccellenze della nostra comunità operando in sinergia con i comuni limitrofi. Vorremmo istituire un sistema di valorizzazione delle produzioni agroalimentari locali attraverso un marchio comunale cosiddetto De.Co e un apposito marchio legato alla longevità affinché i nostri prodotti locali possano essere appetibili in alcune nicchie di mercato sia locali che estere.
Quali i punti principali del suo programma?
I principali punti del nostro programma sono: Longevità e DNA, Salute, Ambiente e Lavoro. Il tema della longevità rappresenta per la nostra comunità il volano per la crescita futura. Oltre a coinvolgere le università e a far studiare in loco il DNA sfrutteremo i record foghesini per rendere il nostro paese una destinazione turistica. Vorremmo attuare politiche ambientali che restituiscano al paese e alla natura che lo circonda la sua antica bellezza. Sarà nostro dovere ridare vita ad alcuni dei nostri siti archeologici, valorizzarli, scoprirne di nuovi per poi affidarli a cooperative locali cercando così di combattere seppur in minima parte lo spopolamento imperante che si abbatte sui territori Ogliastrini. Vorremmo creare un centro diurno presso casa letizia uno dei fiori all’occhiello di Perdasdefogu, dove gli ospiti possano passare le giornate in compagnia, svolgendo attività e socializzando con gli altri ospiti della struttura. Attiveremo una mensa sociale, dove le persone che non hanno i mezzi o le capacità possano consumare un pasto caldo.
Cosa non ha funzionato in questi anni a Perdasdefogu?
Tra le criticità di questi anni crediamo che la più evidente sia stata la scarsa rappresentatività dell’amministrazione, infatti quest’ultima non è riuscita ad imprimere nei confronti delle istituzioni che contano un ruolo incisivo. Bisognerà riallacciare tutti i rapporti con il ministero della difesa e con il poligono, dovremmo cercare di dialogare con la regione e con i vertici delle aziende che sono nel nostro territorio.
La prima cosa che farebbe appena eletto?
Per prima cosa se fossi eletto chiederei ai servizi sociali una relazione dettagliata della situazione sociale del paese, un paese straordinario ma pieno di criticità. Durante tutta campagna elettorale ho avuto modo di toccare con mano moltissime situazioni difficili, sarà quindi nostra premura sapere se sono già oggetto di attenzione da parte del comune o se invece sono sfuggiti per dignità, per solitudine o per qualsiasi altro motivo.
Ha già in mente la squadra di governo?
Per quanto riguarda la squadra di governo non abbiamo ancora deciso nulla, sia per scaramanzia sia perché essendo una lista civica non ci sono pretese dei gruppi politici. Una cosa però è certa, non vorrei separarmi da nessuno di loro. Se vinceremo le elezioni troveremo il modo di coinvolgere comunque tutti i candidati, nessuno escluso.
Perchè i suoi concittadini dovrebbero darle fiducia?
Penso che amministrare sia prima di tutto proiettare nel medio e lungo termine quello che pensiamo e vogliamo per il paese. Senza programmazione si rischia di adottare misure sconnesse tra di loro non necessarie alla crescita del paese. Riteniamo che dopo dieci anni si siano manifestati tutti i limiti dell'azione di un solo uomo al comando e che l'innesto di solo tre nuove figure non potrà imprimere un’accelerata ad una squadra vecchia di 10 anni e scarica di entusiasmo. Ci proponiamo come nuova alternativa e crediamo fortemente nelle potenzialità del nostro paese.