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“Sono stato sospeso dall’Ordine dei medici per 6 mesi, ma non ho fatto ricorso, perché sento di aver sbagliato. Adesso mi sono vaccinato”.
Pasquale Bacco è un medico campano con 25 anni di esperienza come medico legale e della nutrizione, stimato professionista. La sua notorietà è iniziata nelle piazze di un’Italia in balia della pandemia, quando le sue parole rappresentavano la verità assoluta per numerosi italiani che fanno della teoria del complotto il loro pasto quotidiano. Acclamato oratore nelle piazze del 'no paura day' a Cesena, si è pentito e ha deciso di fare il vaccino anti Covid: "C’erano troppe cose che non mi tornavano, ma poi ho capito".
Professor Bacco ha espresso le ragioni della sua imprevedibile, ma ponderata capriola di convinzioni, ai microfoni di Sardegna Live.
Da acclamato relatore nelle piazze per il “no paura day” all’essere un convinto sostenitore del vaccino anti Covid 19, cosa le ha fatto cambiare idea?
“Ho cambiato idea quando ho visto con i miei occhi morire di Covid giovani sani e senza alcuna patologia pregressa. Il Covid delle terapie intensive non lo conosciamo, ma quando vedi i ragazzi intubati e inermi con il casco dell’ossigeno in testa, la coscienza non può non farti venire dubbi. Inoltre mi sono reso conto che, a distanza di tempo, gli effetti del vaccino non sono quelli che pensavo. Entriamo nello specifico per un attimo e facciamo un esempio: una delle cose che più mi preoccupava da no vax era il fatto che, dopo il vaccino sviluppassimo all’interno del nostro organismo la famosa proteina Spike autoprodotta e che questa non scomparisse più. Ma poi le prove evidenti che, dopo 10 giorni questa proteina scompare, ti fanno comprendere che, già su questo aspetto, il vaccino non produce i danni che si ipotizzavano. Io mi sono vaccinato con due dosi, ma non sono diventato pazzo, semplicemente ho valutato una situazione che si è modificata nel tempo fornendomi elementi validi per farmi cambiare idea”.
Lei era convinto, mai avuto un solo ragionevole dubbio su tutte le teorie no vax?
“Io non ero convinto, ero convintissimo. Certo non credevo ai microchip nelle siringhe o al sangue dei feti, non ho mai detto assurdità del genere. Ma la scienza non dava risposte soddisfacenti; tante dichiarazioni contraddittorie dei virologi, tante risposte mancate, informazioni errate da parte dello Stato, insomma i dubbi erano più che leciti. Inoltre era tutto molto confuso, eravamo impazziti tutti tra lockdown e restrizioni”.
Le motivazioni nel ritenere i vaccini tossici e inutili?
“Io ho studiato per lungo tempo e in maniera approfondita il virus Hiv e in 40 anni non si è riusciti a trovare un vaccino. Come poteva essere possibile trovare un vaccino contro un virus praticamente sconosciuto in così breve tempo? Sicuramente l’Rna messaggero non è sperimentale però è una tecnica poco usata”.
Si sente in colpa?
"Certo, è naturale che io mi senta in colpa, perché mi rendo conto di aver trasmesso messaggi sbagliati. Tuttavia l’ho fatto in assoluta buonafede".
Pensa che la sua credibilità come pro vax sia, in qualche modo, minata da questa capriola di convinzioni?
"Bisogna avere il coraggio di cambiare idea. Il mio non era un credo, quando ho visto con i miei occhi la realtà che, nel tempo è evidentemente cambiata, ho capito tante cose”.
Qual è l’errore più grande nella valutazione dei no vax?
"L’errore è che sono stati considerati un gruppo unico, in realtà sono un gruppo eterogeneo, dove ci sono persone molto impaurite che pagano sulla loro pelle questa paura, ma purtroppo ci sono anche quelli che approfittano di queste paure con scopi politici, economici e sociali".
Cosa si sente di dire adesso ai no vax?
"Ognuno deve fare e pensare ciò che ritiene giusto, ma sarebbe opportuno porsi qualche dubbio, guardare i numeri e prendere atto del risultato di un anno e mezzo di vaccini".
Cosa le fa paura adesso?
"Adesso sono una persona sola. I no vax mi odiano, ma dall’altra parte non mi amano (ride). Ho rinunciato a tutto, sono stato sospeso come medico e non ho fatto ricorso perché sento di aver sbagliato e accetto tranquillamente questa decisione. Conto di poter riprendere il mio lavoro dopo l’estate. Avrei potuto fare una scelta diversa e sparire dopo essermi vaccinato, ma non l’ho fatto”.