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E' una storia di amore per il proprio lavoro e per il prossimo quella che arriva dal Veneto, dove l'anestesista 85enne Giampiero Giron tornerà in corsia per aiutare i colleghi a combattere il coronavirus. “La Sanità del Veneto mi ha chiesto la disponibilità a tornare in sala operatoria, per aiutare in questa fase di emergenza. E io ho acconsentito”, racconta il medico al Corriere del Veneto.
“Un paio di settimane fa - spiega Giron - mi ha telefonato un primario padovano chiedendomi se, all’occorrenza, la Sanità pubblica potrà contare sulla mia esperienza. Da quel giorno vivo con il telefonino sempre a portata di mano. Possono chiamarmi in qualunque momento e io, nell’eventualità, sono pronto ad andare. Lo ritengo un dovere: a prescindere dall’età, in questa fase i medici possono fare la differenza. Anche se il mio giuramento di Ippocrate risale ormai a tanto tempo fa, non ha scadenza”.
“Non giudico chi la pensa diversamente. Una cosa, alla mia età, l’ho capita: non c’è nulla di peggio che costringere qualcuno che non ne ha voglia a entrare in una sala operatoria”.
In pensione dal 2010, è attualmente professore emerito dell’Università di Padova. Nel 1985 fece la storia della medicina addormentando Ilario Lazzari che risulta essere il primo trapiantato di cuore in Italia. Nato a Padova, ma cresciuto a Venezia, ha fondato l’Istituto di anestesiologia e rianimazione dell’ateneo padovano. Ora è pronto a rischiare la propria vita per combattere il Covid-19.