Un uomo tranquillo, ma con un velo di tristezza sul volto, un condomino abitudinario e introverso”. È questa la descrizione, come riporta Fanpage, che gli inquilini del palazzo a Primavalle, in cui si è consumato l’omicidio di una donna 88enne, forniscono ai carabinieri, riferendosi al killer reo confesso Massimo Barberio, figlio della vittima.

Un delitto che lascia senza fiato: la povera anziana è stata ammazzata di spalle a coltellate, poi il suo corpo senza vita è stato chiusa in un sacco di plastica nascosto nell'armadio da Barberio, cinquantanove anni, ex dipendente Inps.

Sempre secondo quanto riporta Fanpage, l’uomo non ha precedenti penali né problemi psichici, viveva con sua madre e avevano problemi economici, ma nessuno che li conosceva si aspettava una violenza del genere.
È stato lui a chiamare i carabinieri quando, dopo una decina di giorni dal delitto, ha capito che l’occultamento del cadavere era fallito: “Ho ammazzato mia madre, c'è cattivo odore, non so come fare, venite”.

Il movente sarebbe un debito circa tremila euro contratto con il condominio, del quale Massimo non avrebbe voluto parlare con sua madre, considerato che si trovavano già in difficoltà. È stato arrestato per omicidio volontario e occultamento di cadavere.