Ieri, 1° marzo, la premier Giorgia Meloni ha annunciato che Chico Forti farà ritorno in Italia.

Ripercorriamo la storia di Enrico, detto Chico Forti, 65enne trentino, da 24 anni in carcere in Florida con l’accusa di omicidio, da cui si è sempre dichiarato innocente.

Campione di windsurf e di vela, nel 1987 un incidente gli impedì di continuare a praticare questi sport, così si reinventò prima giornalista sportivo poi produttore tv e organizzatore di eventi

La vita sembrava sorridergli, tra una vincita al quiz "Telemaike", diversi investimenti immobiliari che gli fruttarono una piccola fortuna e gli affari sul lavoro che andavano benissimo, fino al 1998, quando decise di acquistare a Ibiza un hotel, appartenente all’imprenditore australiano Tony Pike e al figlio Dale, fermamente contrario alla vendita. Forti decise così di invitarlo a Miami per convincerlo a chiudere l’affare.

Dale arrivò il 15 febbraio 1998 in aereo e a prenderlo allo scalo fu proprio Chico Forti. Poche ore dopo, Pike jr venne trovato morto su una spiaggia di Miami. Cominciò così l'incubo. Durante un interrogatorio della polizia, Forti prima negò di essere stato assieme all’imprenditore, poi affermò di averlo lasciato davanti a un parcheggio.

L’interrogatorio avvenne senza la presenza di un avvocato, violazione che nel diritto americano rende nulle le prove acquisite. Inoltre, secondo i legali di Forti, l’imprenditore italiano subì pressioni psicologiche.

Nel 2000 la giuria popolare lo ritenne colpevole dell’omicidio, nonostante le irregolarità durante l’interrogatorio, i dubbi sul movente, la mancanza di tracce del Dna e impronte sul luogo del ritrovamento del cadavere. Arrivò anche la condanna all’ergastolo e da allora gli appelli e le iniziative per chiedere la revisione del processo furono tantissimi.

Dopo 24 anni la notizia del suo rientro in Italia.