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Mercoledì al via gli esami di maturità. Ecco il voto dei leader politici

Che voto hanno preso Conte, Meloni, Renzi, Schlein, Tajani e Salvini

Mercoledì al via gli esami di maturità. Ecco il voto dei leader politici

Di: Redazione Sardegna Live


Per 526.317 studenti iniziano mercoledì 18 giugno gli esami di maturità. Quest'anno il totale degli ammessi è del 96,4%. I non ammessi sono quindi il 3,6%. Si boccia di più in Sardegna, dove non sono stati ammessi il 7,4% degli studenti, seguita da Valle d'Aosta, Liguria, Toscana e Sicilia. I numeri sono del ministero dell'Istruzione.

GLI ESAMI - Mercoledì si parte alle ore 8:30 con la prima prova, uguale per tutti, e si prosegue il giorno successivo, giovedì, sempre alle 8:30 con prove diverse secondo le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. Da lunedì prossimo è previsto il colloquio; le commissioni ascolteranno al massimo 5 candidati al giorno. Per alcuni studenti, però, l'inizio dell'orale slitterà a causa dei ballottaggi delle elezioni, poiché i comuni al secondo turno tornano alle urne domenica 23 e lunedì 24, fino alle ore 15. I ragazzi in questi giorni si esercitano utilizzando anche l'Intelligenza artificiale: 1 maturando su 4, secondo un sondaggio, sta già utilizzando strumenti come ChatGPT per ripassare il programma. Solo il 15% però, sta interpellando l'IA in relazione alle tracce del tema scritto, mentre la maggior parte è convinta che sia più utile per l'orale.

I VOTI DEI LEADER POLITICI - Conte, Meloni, Renzi, Schlein, Tajani e Salvini, recentemente intervistati da Skuola.net, hanno raccontato anche alcuni aneddoti dei loro anni scolastici.

Elly Schlein si è autodefinita timida, almeno all’epoca degli studi, con tanto di aneddoto universitario: “Sono stata costretta a candidarmi per il consiglio di facoltà e ricordo la fatica di dare i volantini perché sono timida: alla fine ho ottenuto 71 voti”. E a quanto pare neanche l’organizzazione era il suo forte: “Ero una pessima studentessa”, racconta la segretaria del PD, “una di quelle che andava bene ma che si riduce a studiare nelle ultime 48 ore, in extremis, che si applica quando sente la pressione. Per lei il massimo dei voti al diploma di Maturità, guadagnato nel 2004 in Svizzera, in un indirizzo equiparabile al tradizionale Liceo Classico. Percorso continuato poi con una laurea in Giurisprudenza per “fare ricorso a una multa”, anche in questo caso con voto pieno, 110 e lode.

Giorgia Meloni 60/60. Si descrive come "un'alunna dalla media alta". La premier vanta, infatti, un 60/60 alla Maturità linguistica. Ma, nonostante questo, non si riconosce nell’immagine della secchiona, anzi: “Non è che studiassi tanto, però andavo bene. Ero la classica che si chiudeva la notte prima dell'interrogazione, studiava mezzo programma e si presentava preparata”. Il suo vero problema aveva più che altro a che fare con la disciplina: “La condotta era bassa, di solito era 7 al primo quadrimestre, poi 8 al secondo, alla fine me la cavavo”.

Giuseppe Conte. Il leader del Movimento cinque stelle si è definito “uno studente che studiava”, ma anche un alunno “che non portava i libri a scuola perché il compagno di banco li doveva portare anche per me. Io poi ricambiavo”. Conte, alla Maturità - preparata, come da lui stesso ha raccontato, ascoltando "Generale" di De Gregori - ha conseguito il massimo dei voti (60 su 60), così come la laurea in Giurisprudenza.

 Antonio Tajani racconta: “Ero uno studente medio, bravo in alcune materie, più in difficoltà in altre. Una volta presi anche un 1 al compito di greco. Però non sono mai stato né rimandato né bocciato”. Il leader di Forza Italia ha spiegato di non amare le materie scientifiche, come matematica, alla quale preferiva italiano, storia e filosofia, così come greco e latino. Tajani ha conseguito la Maturità con la votazione di 48/60 e la laurea in Giurisprudenza con la votazione di 108 su 110.

Matteo Salvini racconta di sé: un alunno “discreto, con le bigiate e le autogestioni che andavano fatte. Rimandato solo una volta, in prima liceo, in matematica”. Un rapporto conflittuale con i numeri che perdura: “Per alcuni versi è ancora così. Dopo 35 anni confesso ancora il mio astio nei confronti delle disequazioni”.Matteo Salvini ha conseguito la Maturità con “48 su 60".  "Diciamo che l'essere leghista in un liceo come quello probabilmente non ha aiutato” ha sottolineato. Il riferimento va all’Alessandro Manzoni di Milano, che stando ai suoi ricordi era “uno dei licei milanesi più ‘rossi’ dell'epoca”.

Matteo Renzi ha spiegatoche avrebbe voluto studiare più a fondo il greco e ha raccontato poi l’esperienza come rappresentante di istituto: “L’ho fatto per due anni, in seconda e terza liceo. La prima volta sono passato normale, l'anno dopo invece fui il più votato”. Matteo Renzi ha conseguito la Maturità con 60-60esimi.

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