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Parla di "malferaci ed evidenti alterazioni dei fatti" e chiede che sia "ripristinata la verità". Il legale della famiglia di Giovanni Angelo Becciu, Ivano Iai, ha diffuso una nota nell’interesse del suo assistito "e con riferimento alla vicenda delle pubblicazioni apparse, tra ieri e oggi, sul settimanale L’Espresso e sul quotidiano La Repubblica in merito alle dimissioni del cardinale Angelo Becciu".
Secondo l'avvocato "le notizie riportate dai predetti organi di comunicazione sono destituite di fondamento e malevolmente false, in particolare per i riferimenti, fantasiosi e indimostrabili, a presunte erogazioni provenienti dall’Obolo di San Pietro e dirette a membri della Famiglia del Cardinale, ovvero a enti privati riconducibili a taluni di essi". E si riserva "eventuali iniziative a tutela dei diritti dei propri assistiti".
"Nessuna somma - spiega il legale - risulta, infatti, essere mai stata erogata dall’Obolo di San Pietro, né alcun intervento non giustificato per opere diverse da quelle caritatevoli o di solidarietà è mai pervenuto alla Diocesi di Ozieri, alla Caritas diocesana e, suo tramite, alla Cooperativa Spes, onlus fiduciaria del Vescovo per le attività di natura solidale e di reinserimento lavorativo e sociale. Sono pertanto false, e perciò calunniose, offensive e denigratorie, alcune affermazioni, comuni alle pubblicazioni de L’Espresso e La Repubblica, su presunti e indebiti favori a persone vicine al Cardinale, essendo stato dato risalto non a fatti e circostanze, ma a qualità e rapporti familiari che, nell’insieme di una lettura distorta e orientata, confondono e inducono l’errato convincimento di condotte illegittime".
Quanto a Tonino Becciu, legale rappresentante della Cooperativa sociale Spes, "alcuna somma è mai stata erogata direttamente alla onlus da egli diretta la quale, viceversa, ha ricevuto il finanziamento dei soli progetti solidali ritenuti meritevoli di realizzazione da parte del Vescovo Corrado Melisquale presidente della Caritas diocesana. I contributi provenienti dalla Cei risultano deliberati ed erogati in piena trasparenza come interventi di sostegno ad attività solidali finalizzate a gratificare la persona umana con il lavoro - nei diversi settori dell’agricoltura, dell’artigianato e della panificazione - garantito a ben sessanta famiglie grazie alla collaborazione operativa della onlus Spes".
Iai prosegue: "Il contributo di Euro 100.000,00, risalente al 2017 e proveniente dalla Segreteria di Stato della Città del Vaticano non risulta essere mai stato né diretto, né percepito dalla Cooperativa Spes, ma esclusivamente dalla Caritas diocesana, che ancora ne è depositaria in specifico conto corrente, nella prospettiva del finanziamento e della realizzazione di un ampio e articolato progetto di natura solidale denominato "la cittadella della solidarietà".
Con riferimento a Mario Becciu, "anch’egli indebitamente citato nelle predette pubblicazioni, il coinvolgimento in presunte elargizioni appare addirittura paradossale, non essendovi stata, neppure in maniera indiretta, alcuna erogazione di somme, a nessun titolo, a beneficio della società Angel’s, la quale ha invece percepito un finanziamento nella totale trasparenza dell’operazione da parte di un investitore estero la cui identità non è possibile rendere nota per ragioni di riservatezza contrattuale. Altrettanto mendaci sono, poi, le affermazioni tendenti a ingenerare nei lettori il subdolo convincimento di presunte attività commerciali con enti religiosi favoriti dal Cardinale: al contrario, nessun istituto di culto, né altri enti riconducibili alla Santa Sede o alla Chiesa cattolica, hanno mai intrattenuto, neppure in modo indiretto, operazioni commerciali con la Angel’s o con Mario Becciu".
Il difensore del prelato sardo ritiene "opportuno chiarire che di nessun atto di favore, tanto meno indebito o non legittimo, risultano o sono risultati essere beneficiari membri della Famiglia Becciu, tra i quali il Signor Francesco, chiamato semplicemente, nel corso del tempo, e grazie alla sua perizia ed esperienza professionali, ad eseguire alcuni interventi di falegnameria per conto di enti ecclesiali anche non riconducibili al Cardinal Becciu".
Il legale auspica che "la puntuale diffusione delle precisazioni ampiamente documentate, possa ripristinare la verità di fronte a evidenti e malferaci alterazioni di fatti, circostanze e situazioni personali, la cui finalità rimane ambiguamente segnata da una rivelazione di segreti investigativi alla cui origine si colloca l’unilaterale ricostruzione accusatoria non ancora sottoposta al contraddittorio tra tutti gli interessati".