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"Stamattina, quando sono arrivata in Consiglio regionale, mi è stata consegnata una lettera anonima. L'ho aperta e ho compreso che, trattandosi del caso Sardara, il contenuto non compete il mio ruolo, quindi ho contattato la Procura della Repubblica". Lo ha detto in Aula la consigliera del M5s Desirè Manca (M5s).
Sul contenuto della missiva c'è il massimo riserbo, ma secondo quanto trapela all'interno ci sarebbero riferimenti su nomi e quanto accaduto al pranzo organizzato in zona arancione lo scorso 7 aprile in uno stabilimento termale di Sardara.
Sul banchetto tra politici e dirigenti regionali ha aperto un fascicolo di indagine la Procura della Repubblica di Cagliari. Ma intanto, è di oggi la notizia che la Procura militare di Roma ha acquisito gli atti dal pubblico ministero Giangiacomo Pilia del fascicolo penale sul pranzo 'proibito'.
I magistrati con le stellette, secondo quanto riportano i quotidiani locali, hanno incaricato i carabinieri del Comando Militare dell'esercito di Cagliari di approfondire la posizione del colonnello Marco Granari, comandante del 151/o Reggimento della Brigata Sassari, che è già stato sentito dai finanzieri della Procura di Cagliari, nell'ambito del fascicolo senza ipotesi di reato e senza indagati, chiarendo le ragioni della sua presenza nel complesso termale di Sardara. Per il momento anche il fascicolo penale militare è senza indagati. L'ufficiale è una delle 19 persone identificate e sanzionate dai militari della Guardia di Finanza della tenenza di Sanluri che hanno effettuato un blitz interrompendo il pranzo, mentre altri commensali sono fuggiti.