E’ evaso dal carcere di Quartucciu Paolo Pinna, il ragazzo di 19 anni condannato a vent’anni dal tribunale dei minori di Sassari per l’omicidio di Stefano Masala di Nule e Gianluca Monni di Orune.

Il ragazzo avrebbe scavalcato un muro di cinta e si sarebbe dato alla fuga. In tutto il territorio è caccia all’uomo.

L'accusa aveva chiesto che Pinna fosse condannato a 20 anni di reclusione, il massimo della pena per questo tipo di processo. 

Per la difesa, sostenuta dagli avvocati Agostinangelo Marras e Angelo Merlininon è stata dimostrata la presenza di Pinna a Orune la mattina dell'omicidio di Gianluca Monni.

Quel terribile 8 maggio 2015, studente di 18 anni di Orune fu ucciso con tre fucilate nella via principale del paese della provincia di Nuoro mentre aspettava il pullman per andare a scuola. Stefano Masala, invece, la cui auto secondo gli inquirenti è stata usata dai killer per l’omicidio e trovata poi bruciata nelle campagne di Pattada, sarebbe stato ucciso perché nessuno potesse raccontare la verità. 

Secondo l’accusa del pm, Masala, di cui non è stato mai trovato il corpo, sarebbe stato ucciso da Pinna la sera del 7 maggio. Il 19enne di Nule aveva bisogno di un'auto e non avrebbe esitato a uccidere il compaesano per servirsi della sua Opel e far ricadere la colpa su di lui.

Diversa la tesi della difesa. Secondo quest’ultima Stefano Masala avrebbe partecipato all'omicidio di Gianluca Monni l’8 maggio e dunque non sarebbe stato ucciso da Pinna la sera del 7.