Molestate in pieno giorno, in pieno centro a Cagliari, da due giovani cittadini extracomunitari. Una mamma di 46 anni e sua figlia, 12enne, rimaste letteralmente impietrite dall'accaduto: lei è una libera professionista e per motivi di privacy,  preferisce che non si menzioni il suo nome e cognome, ma ha scritto alla redazione di SardegnaLive.net con tanto di firma. Per meglio accertare quanto fosse accaduto abbiamo anche parlato con lei al telefono e constatato quale fosse il suo messaggio da lanciare, l’ennesimo monito d’allarme affinchè chi dovrebbe gestire e garantire l’accoglienza dei disperati possa farlo con maggiore evidenza. 

IL RACCONTO. “Ero con mia figlia  nei pressi di Pizza Del Carmine – dice – intorno alle 12, strada frequentata e abbastanza trafficata, due giovani di colore, che percorrevano il marciapiede nella direzione opposta, hanno iniziato a fissare mia figlia, premetto che ha appena 12 anni.  Arrivati affianco a noi, uno a destra l'altro a sinistra, si sono strusciati su di lei, schiacciandola per alcuni secondi tra i loro corpi.  Ovviamente ho visto mia figlia impallidire, l'ho presa per un braccio e l'ho tirata verso di me e con grande rabbia gli ho guardati e ho detto loro Andate via velocemente siete degli animali. Uno di loro il più giovane mi ha guardata e con un sorriso arrogante e beffardo mi ha mandato un bacio. Premetto che io non sono razzista, mi spiace molto aver detto “siete animali”, però una mamma che vive un situazione del genere vive momenti di grande rabbia. Oramai girano senza controllo, i due giovani potevano avere apparentemente appena 19 anni. Mentre ciò accadeva – racconta ancora scossa la donna - ho avuto anche timore per la mia bambina, poi dopo un po’ mi sono tranquillizzata, ho cercato di minimizzare l'accaduto con mia figlia, perché a questa età certi episodi potrebbero lasciare un segno, potrebbero essere elaborati in modo sbagliato”.

La lettera si conclude con un monito di speranza: “Apprezzo tutti gli extracomunitari che sono arrivati qui da noi in Italia che si sono integrati e che ricoprono un ruolo importante e fondamentale per la società – ammette la mamma -  ma purtroppo tutti gli altri possiamo definirli sbandati, sono tanti e senza una meta”.