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Il mondo dell'arte piange la scomparsa di Liliana Cano. L'eclettica pittrice si è spenta il 2 agosto a Sassari, la sua città, a 96 anni. La notizia è stata data sui social dal figlio Igino Panzino, anche lui pittore. Fra un mese Liliana Cano avrebbe compiuto 97 anni.
Nata a Gorizia da genitori sardi il 10 ottobre 1924, sua madre, anch'essa pittrice, era nipote dello scultore Attilio Nigra. Proprio dalla madre ereditò la passione per l'arte e studiò a Torino, all'Accademia Albertina. Giunse a Sassari a vent'anni, quando i suoi vi ritornarono alla fine della guerra, e subito iniziò ad insegnare disegno entrando in contatto con alcuni dei più importanti artisti sardi, partecipando ad una mostra collettiva nel 1950. Nello stesso anno nacque il figlio Igino.
Solo nel 1959 espose i suoi lavori in una mostra personale a Sassari. Nei primi anni Settanta lasciò la Sardegna per esporre in diverse città del continente e soprattutto a Roma, raccogliendo importanti riconoscimenti anche fuori d'Italia. Nel 1978 andò a vivere all'estero, prima in Spagna, a Barcellona, e poi, per diciotto anni, in Francia, stabilendosi, di volta in volta in diverse città della Provenza.
Rientrata in Sardegna nel 1996, ha continuato per anni a lavorare coltivando la passione di una vita, producendo opere spesso di grande formato realizzate su grandi tele e pannelli, dalle chiese agli spazi en plein air. Celebri le "Regali gitane", il monumento alla donna e le sei pareti decorate della chiesa di San Lussorio a Oliena, il murale di Bono dedicato a Giommaria Angioy e ai Moti Antifeudali, "Il Crocifisso" o il "Paesaggio provenzale", quest'ultimo donato al museo Ermitage di San Pietroburgo.
"Ieri sera ci ha lasciato Liliana Cano, questa ragazza con la maglietta a strisce, pittrice. Mia madre", ha scritto ieri il figlio Igino pubblicato sui social la foto che segue, che ritrae una giovane Liliana.