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Woman showing childfree by choice sign, voluntary refusal from children, freedom
Nel nostro Paese continua a diminuire la natalità: secondo i dati Istat, nel 2019 sono nati 420.084 bambini, quasi 20 mila in meno rispetto all'anno precedente e oltre 156 mila in meno rispetto al 2008. Sempre secondo l'Istat, dal 2016 sono in aumento le donne childfree.
Se vogliamo sbirciare a casa nostra, il report del Centro Studi sui servizi per l’infanzia in Sardegna della CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa) rivela che sull’Isola nascono meno bambini che nelle altre regioni e che le donne fanno figli in età sempre più avanzata.
Il valore medio di appena 0,95 figli per donna colloca la Sardegna all’ultimo posto per livello di fecondità.
Il termine “childfree” è formato dalle parole inglesi “child” che sta per bambino e “free” che vuol dire libero, e comprende le persone che sono fertili ma non intendono procreare, le persone che hanno scelto la sterilizzazione senza avere problemi fisici e senza aver avuto figli, le donne in menopausa che hanno scelto di non avere figli e le persone che sono sterili ma la loro sterilità non ha alcun impatto sul loro desiderio di non avere figli.
Negli ultimi anni, sempre più donne manifestano il desiderio di non volere figli, tra incertezza del futuro causa precarietà lavorativa e desiderio di libertà e di autonomia.
E soprattutto ci sono sempre più coppie childfree, ossia quelle formate da entrambi i partner che, per un motivo o per un altro, non vogliono figli e decidono di non allargare la famiglia al di fuori di loro stessi (e degli animali domestici). E si tratta sia di coppie eterosessuali che coppie omosessuali.
La pandemia da Covid-19 ha accentuato la situazione, generando incertezza sul futuro, aumentando la percezione della crisi e spaventando le coppie riguardo la possibilità di mantenere un figlio o di farlo crescere in una situazione economica alquanto compromessa.
Sono soprattutto le donne colte e laureate a non voler includere la maternità nella propria vita, stimolate prevalentemente a costruire una carriera lavorativa solida che, con i tempi che corrono, in cui la società ci dice di andare veloci e che il tempo è denaro, assorbirebbe tutte le energie azzerando quelle per crescere un figlio.
Per non parlare del fatto che molte donne che rimangono incinte perdono il proprio posto di lavoro o non beneficiano della maternità. Vi sembra che queste condizioni stimolino la procreazione in una donna che vuole tenersi stretto il proprio lavoro?
Ovviamente c’è anche chi detesta i bambini, chi odia sentir urlare e piangere anche i figli degli altri per qualche ora, tanto da scegliere, anche per quanto riguarda gli svaghi e il tempo libero, i locali childfree, dove i bambini non sono i benvenuti, sempre più in voga e più numerosi, soprattutto nelle grandi città.
Poi ci sono quelli semplicemente esenti da istinto materno e paterno, che vogliono essere i protagonisti della propria vita, senza un piccolo essere umano che dipenda in tutto e per tutto da loro. I così detti “spiriti liberi” qualcuno penserebbe, ma in realtà molte di queste persone sono in una coppia stabile da tempo, monogami, magari ormai anziani, zie e zii amorevoli e altruisti, che semplicemente hanno scelto una vita tranquilla senza farsela stravolgere da un bebè, anche se questo stravolgimento è per tante persone (sennò ci saremmo ormai estinti) motivo di grande gioia.
Oppure alcuni sono diventati “grandi” senza averci mai pensato prima e ormai l’essere genitori è diventato qualcosa da accantonare, ma senza rimpianti.
Si pensa spesso anche alla situazione climatica, peggiorata dal fatto che nel pianeta Terra siamo sempre di più: se in Italia ci sono troppi vecchi e pochi bambini, nel mondo siamo veramente tanti e il non voler figli sarebbe una buona risposta genetica per non far collassare il pianeta.
Come si può vedere, le motivazioni che spingono molti giovani di oggi a non fare figli sono tante e tante sono le caratteristiche diverse tra loro. Per il momento, se non tanti sondaggi a campione, non esistono dati precisi in senso ampio.
Noi di Sardegna Live però abbiamo avuto il piacere di parlare con alcuni ragazzi childfree della zona tra Iglesiente e Cagliaritano, con età che vanno dai 28 ai 52 anni e ci hanno rivelato cose molto interessanti.
C., donna 34enne, ci dice:
“Ora come ora figli non ne voglio, perché non mi trovo nella condizione economica adatta per crescere un bambino senza fargli mancare nulla, ossia un’istruzione, eventuali cure mediche e una vita tranquilla senza l’esaurimento di noi genitori che saremmo sempre nervosi e depressi se non riuscissimo a soddisfare ogni cosa. Inoltre non ho fiducia nel futuro, sia per le condizioni ambientali, sia per la crisi economica, e soprattutto non ho fiducia in una società che si basa troppo sul denaro e non sulle inclinazioni e passioni di ognuno: se un mio eventuale figlio volesse fare l’artista non troverebbe un’occupazione redditizia e dovrebbe studiare altro e cercare di svolgere lavori che producono più soldi ma che lo renderebbero infelice. Per non parlare delle discriminazioni e dell’ignoranza che ancora imperversano”.
T., uomo 45enne, afferma:
“Mi sono sposato 10 anni fa e sia io che mia moglie ne avremmo voluto, ma senza che questo desiderio occupasse tutta la nostra vita. Tant’è che ci siamo realizzati nel lavoro pensando soprattutto a quello, gli anni passavano e ora, a 45 e 44 anni, ci sembra tardi per mettere al mondo un bambino, però stiamo bene e, vista la società di oggi, non abbiamo fatto male”.
C., uomo 52enne, ci racconta:
“Sono stato sposato per 14 anni, inizialmente pensavamo di non trovarci nella condizione economica adatta per crescere un figlio, poi lei ha iniziato a parlarne, ma io non mi sentivo pronto, ero spaventato, soprattutto pensavo che i soldi non sarebbero bastati, poi ci siamo separati. Ora come ora sono pentito, forse i soldi non erano neanche insufficienti, ma la storia è finita anche per altri motivi, quindi non tornerei indietro, pazienza.”
I., donna 34enne, dice:
“Personalmente non sento l’istinto materno anche se ho 34 anni. Forse anche perché non mi trovo nella condizione economica adatta ora, in quanto sono alla ricerca di un lavoro fisso. Non penso il mio sia egoismo, anzi, è peggio fare un figlio senza potergli garantire una vita felice; penso che per una crescita serena di un bambino, i primi sereni debbano essere i genitori e io lo so bene, perchè i miei genitori non stavano bene, si sono separati e io ne ho sofferto parecchio: probabilmente anche questa parte del mio passato mi blocca. Può darsi che a 40 anni, se sarò sistemata, cambierò idea, come è probabile che invece mi accorga di stare bene così. Un figlio non ti fa più donna o più completa, deve essere sentito, e non fatto perché te lo impone la società.”
D., 51enne, donna, racconta:
“Io ho avuto una relazione molto importante e lunga con una persona con cui programmavo una famiglia, ma a 35 anni la storia finì. Quando mi sono ripresa dal colpo, avevo ormai 40 anni e non ho trovato più trovato un compagno adatto. Quando ero molto più giovane, avrei potuto averne ma mancava la stabilità economica; il problema è che attendendo che cambi la situazione lavorativa, cambiano tante altre cose della vita privata, relazionale e fisica. Io, a 20 anni, se fossi stata una mentecatta, avrei fatto un figlio e mi sarei messa a cercare un lavoro qualsiasi, ma non era questo il mio obbiettivo.”
P., 28enne, donna, afferma:
“Io non ho mai sentito l’istinto materno, anche quando ero bambina e si giocava con le bambole a fare la mamma, io volevo sempre interpretare la loro sorella: l’idea di avere figli mi metteva a disagio. Oggi ho 28 anni e sono ancora più convinta di questa cosa, tutti mi dicevano e continuano a dirmi che cambierò idea, ma sarebbe meglio che la smettessero. Se poi cambierò idea bene, ma non sarà certo perché me lo dicono gli altri. Sono una donna normale, con un fidanzato, anche lui assolutamente childfree, tanti amici, un lavoro, una bella famiglia. Mi sento completa.”
R., 34enne, donna:
“Non voglio figli e credo che non ne vorrò mai. Non farò neanche mai la sterilizzazione perché non amo i cambiamenti definitivi, ma sono molto sicura della mia scelta. Al momento viaggio molto per lavoro e un figlio non saprei dove e con chi lasciarlo; di mollare il lavoro non se ne parla perché ho studiato e sudato tanto per ottenerlo. E comunque sto benissimo così: voglio essere io la mia priorità.”
M., 30 anni, uomo:
“Fare figli non è uno scherzo: mi stupiscono i miei coetanei e quelli più giovani o vecchi di me che fanno figli senza un lavoro o con un’occupazione precaria, come se stessero comprando un maglione. Poi, personalmente, non ho ancora trovato la persona giusta: vedo tanta immaturità e irresponsabilità, quindi per ora ti dico che non ne voglio. Magari tra qualche anno cambia tutto, ma ho perso la fiducia nell’umanità da tempo ormai.”