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E' caos a Nuoro per gli studenti universitari dei cinque corsi di laurea facenti capo all'ormai ex Consorzio universitario barbaricino. Ottocento giovani sardi e i numerosi dipendenti e funzionario che garantivano i servizi studenteschi troveranno infatti le porte serrate a partire dal 1° gennaio per effetto di una legge regionale che determina lo scioglimento non solo del Consorzio universitario, ma anche di quello che gestiva la Biblioteca Satta, i quali dovranno essere sostituiti da una Fondazione.
Izabela Paula Porcu e Mara Mameli, rappresentanti degli studenti del corso di laurea triennale in Scienze Forestali e Ambientali e di quello magistrale in Sistemi Forestali e Ambientali, hanno inviato a Sardegna Live un accorato appello affinché si trovi una soluzione immediata per scongiurare il peggio.
LA VOCE DEGLI STUDENTI. "Che ne sarà degli studenti di Nuoro ?- si domandano le rappresentanti degli studenti forestali-. Nuoro è stata, fino ad oggi, sede del Consorzio Universitario Nuorese che ha gestito le strutture di sei corsi di Laurea: SFA e LMSFA (con 165 iscritti in corso per l’anno accademico 2020/21) dislocati presso la Sede di Sa Terra Mala. Inoltre sono presenti anche i Corsi di Laurea in Infermieristica, Scienze dei Servizi Giuridici per l’Amministrazione e Progettazione, Gestione e Promozione Turistica di Itinerari della Cultura e dell’Ambiente che sono invece situati presso la Sede centrale di Via Salaris. La sede dei CdL di SFA e LMSFA (gli unici nel loro genere in Sardegna e che richiamano studenti da tutta l’isola) è un punto di riferimento e di confronto in fatto di progetti e collaborazioni regionali, nazionali ed internazionali, di ricerca e di sviluppo, quali il progetto RESTART, introdotto da pochi mesi e che mira al rilancio territoriale tramite la Ricerca, l’Economia Sostenibile, il Turismo e l’Ambiente; progetti Erasmus (esperienza di studio in Europa) e Ulisse (esperienza di studio nel mondo); la forte presenza dell’Associazione Universitaria Studenti Forestali di Nuoro, che si muove attivamente per l’Università ed il territorio e che recentemente è stata selezionata per l'organizzazione del SERM, Meeting di tutte le associazioni forestali del Centro e Sud Europa, il quale si svolgerà a Nuoro nel mese di maggio, in concomitanza con l’EURAF 2022".
"Dal primo gennaio, purtroppo, non sarà più così, dal momento che, a Nuoro, i Consorzi sono stati sciolti per essere sostituiti con le fondazioni (Legge Regionale n° 10 del 2021), con conseguente rischio di interruzione dei progetti sviluppati nel tempo dal Consorzio e della efficiente gestione delle strutture di Sa terra Mala e via Salaris, intaccando l'erogazione dei servizi fondamentali ai corsi di laurea".
"La scarna o quasi assente trasparenza nelle comunicazioni inerenti a questo passaggio e di ciò che questo comporterà - spiegano gli studenti forestali nuoresi -, ci ha negato la possibilità di poterci organizzare nel manifestare il disappunto sul possibile scenario futuro del Polo Universitario Nuorese. Attualmente, le vite di centinaia di persone sono state messe in bilico: le carriere, le ambizioni e la vita lavorativa futura degli studenti universitari, dei collaboratori, dei ricercatori, dei dottorandi dipendono dai servizi e dalle soluzioni che gli organi di competenza ci dovrebbero garantire. Dalle poche informazioni a noi date, risulta che a partire dal primo gennaio le strutture del Polo Universitario Nuorese verranno chiuse sino a data da destinarsi. In questo modo non avremo più una sede dove seguire le lezioni, che solo da poco erano finalmente tornate in presenza".
DIRITTO ALLO STUDIO. La denuncia delle rappresentanti prosegue: "L'unica proposta che abbiamo ricevuto dall’ateneo di Sassari, il 28 dicembre, è stata quella della disponibilità a proseguire le attività didattiche con lezioni ed esami in DAD, opzione alquanto gravosa per noi studenti già reduci da due anni di didattica a distanza dovuta alla pandemia e che ora si ripropone per uno stallo politico-amministrativo. Da gennaio non avremo più una biblioteca dove prendere in prestito i testi necessari a sostenere gli esami e dove recarci per studiare, non avremo più accesso ai laboratori dove fare pratica o un luogo dove confrontarci con i nostri relatori di tesi. Insomma, saremo privati della nostra vita universitaria, privati del nostro diritto allo studio, nonostante questo ci sia stato garantito per contratto con l’Università e conquistato dagli studenti stessi e dalle loro famiglie con sacrifici: si pensi al canone di locazione a Nuoro, con contratto annuale già stipulato, ai costi di spostamento per i pendolari, al pagamento delle tasse universitarie e di tutte le spese che la vita da studente comporta. E tutto questo col rischio pure di veder rallentato il nostro percorso di laurea, nonostante il pagamento delle tasse per un servizio molto più completo e diverso da quello che si prospetta essere realmente".
"Tra l’altro - prosegue il documento degli iscritti ai corsi SFA - i nostri corsi di laurea sono unici per genere in tutta la Sardegna e, in caso di chiusura della sede, non sarebbe possibile accorparli altrove. La paura di noi studenti è di essere costretti a rinunciare agli studi o nel caso in cui volessimo dare seguito alla nostra carriera, di trasferirci nella penisola in una sede analoga, contribuendo così alla fuga degli universitari dall’isola e all’inevitabile impoverimento delle aree centrali della Sardegna. Senza contare il grande disagio che un trasferimento simile ed improvviso comporterebbe in particolar modo ai colleghi meno abbienti o a quelli che hanno una famiglia a carico".
"Alla luce del preoccupante scenario che sta emergendo e dell’ancora più preoccupante assenza di risposte e certezze, gli studenti chiedono e pretendono che, al di là di qualunque motivazione politico-amministrativa, vengano garantite loro: la continuità del servizio, la ripresa delle lezioni in presenza o miste dopo il breve periodo di didattica a distanza, l’accesso alle sedi universitarie, compresi i laboratori e la biblioteca, nonché il servizio di segreteria. E che tutto questo venga garantito a Nuoro. L’università, infatti, non è fatta solo di lezioni, ma soprattutto di persone e di luoghi adeguati dove poter coltivare le proprie passioni e intuizioni, dove far nascere possibilità di crescita personale e professionale. Aspetti già trascurati durante l’emergenza Covid e che ora, dal primo gennaio, potrebbero esser negati ulteriormente ad ogni CdL decentrato".
"Investire sul corso di Laurea di Scienze Forestali e Ambientali, l’unico presente in Sardegna - conclude la lettera inviata a Sardegna Live -, significa investire sull’educazione, la formazione e la preparazione professionale dei giovani, con conseguenze positive sull’economia e sul settore forestale regionale, nell’ottica dello sviluppo del territorio della lotta ai cambiamenti climatici. Il diritto allo studio è un diritto inalienabile ed un diritto al futuro, ed il suo diniego rappresenterebbe un fallimento socioculturale e politico che non può essere accettato.
Le rappresentanti degli studenti di Scienze Forestali e Ambientali e Sistemi Forestali e Ambientali e gli studenti forestali tutti".