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Hanno sentito tante promesse e belle parole, ma a conti fatti le risposte date dalla politica sono state evidentemente limitate alla campagna elettorale.
I pastori sardi, dopo tre anni, scendono quindi nuovamente in strada.
“Se vogliamo che il pastore in Sardegna nel giro di pochi anni non diventi l'ultimo de moicani, stasera dobbiamo essere in tantissimi a difendere questo nobile lavoro, dimenticato e snobbato dalla classe politica e dalle associazioni di categoria sempre più indirizzate a fare manifestazioni di facciata anziché tutelare i lavoratori”. Lo dice a Sardegna Live Nenneddu Sanna, uno dei portavoce dei pastori senza bandiere.
“Con questi rincari e tutta la burocrazia sarà la fine non solo per noi ma per tutti. Diamo un segnale forte e coinvolgiamo tutte le altre regioni uniti per salvare la pastorizia”, sottolinea Sanna.
La manifestazione dei pastori si terrà questa sera, alle ore 18, al ponte tra Bitti e Sologo, poco dopo Nuoro in direzione Olbia.
“Vista e considerata la totale assenza delle istituzioni e il continuo parassitare di tutte le associazioni di categoria, ancora una volta, a distanza di tre anni dalla clamorosa protesta del latte, ci vediamo costretti a scendere di nuovo in strada per tutti i nuovi insostenibili rincari e l'aggravarsi di tutte le problematiche che da anni attanagliano il nostro settore”, ha aggiunto il portavoce.
Nel video in basso: la protesta dei pastori, febbraio 2019