Quando si pensa alla Festa di Sant’Efisio vengono in mente i colori, i petali di rosa, che formano un meraviglioso tappeto in via Roma, sparsi da uomini e donne in abito tradizionale come omaggio al Santo, i canti, il suono delle launeddas, la grande attesa e commozione prima dell’uscita del simulacro dalla sua chiesetta nel quartiere di Stampace, le tracas e la forte devozione, che si consolida anno dopo anno, dei cagliaritani al martire glorioso.

Con questa nuova edizione, dopo due anni di distanze, si ritorna alla quasi normalità. Maggio 2019 è stata l’ultima processione religiosa in cui i fedeli hanno potuto ringraziare il Santo dal vivo, una profonda emozione raccontata nella nostra lunga diretta seguita da oltre 100 mila persone.

E anche quest’anno con la nostra web vi faremo vivere al meglio la magia di Sant’Efisio, consegnando nuovamente le chiavi della narrazione di questo meraviglioso evento al conduttore e grande esperto di cultura sarda e tradizioni popolari Giuliano Marongiu.

Lo abbiamo incontrato e con lui abbiamo parlato dell’edizione 2022.

Cagliari si prepara a vivere la 366^ Festa di Sant'Efisio, quali sono le premesse che accompagnano questa nuova edizione, sicuramente molto particolare considerate le rinunce degli ultimi due anni?

"Respiro un sentimento nuovo, di ricercata serenità che s’intravede finalmente all’orizzonte. Per due lunghissimi anni un unico sogno ha attraversato le aspettative di tutti: riprendere in mano le nostre vite, andare verso l’incontro e al desiderio di un abbraccio, non sentirsi più soli in un mondo che ci rinchiudeva. La Festa di Efisio rappresenta l’occasione del ritorno, con il Santo tra la gente che lo avvolgerà, la “prova generale” di una ritrovata libertà."

Da una parte il richiamo alla sobrietà, più volte ribadito dall’amministrazione comunale e dall’Alter Nos Viviana Lantini durante la conferenza stampa di presentazione della Festa, dall’altra c’è una grande gioia di vivere nuovamente la festa con spensieratezza. Quali sono le sue sensazioni?

"Sobrietà e responsabilità, certamente, ma sono convinto che è la natura stessa della Festa di Sant’Efisio ad “imporre” quella delicata solennità che mette insieme le persone che “accompagnano” l’evento. Questo non potrà frenare in nessun modo lo slancio di partecipazione popolare che in ognuno di noi ruggisce. A Tonara, pochi giorni fa, in occasione della Sagra del Torrone oltre ventimila presenze hanno invaso l’abitato ed è stato splendido percepire il piacere di scambiarsi un sorriso, la leggerezza del ritrovarsi. Sarà così a Cagliari e per tutta la stagione che si apre."

Come spiegherebbe a un non cagliaritano la devozione di questa città al Santo?

"Cerco di farlo da oltre vent’anni, prestando la mia voce al racconto di un evento che si ripete da tre secoli e mezzo, con la sua liturgia, le tappe in cammino, i suoni e i silenzi, i profumi della fede, quel voto che si scioglie. Nonostante questo ogni volta è diverso, perché è l’impatto emotivo che gli occhi trasferiscono al cuore a non essere lo stesso delle volte precedenti. E’ la speranza che si ripone con una preghiera a fare la differenza, quel brivido che precede l’attesa."

Ci racconta una curiosità, quella magari che l’è rimasta negli anni più impressa, sulla storia di Sant’Efisio?

"L’immagine che ricorre è quella del passaggio del Santo in Via Roma, sul tappeto di fiori che copre il selciato. La sosta del cocchio che trasporta il Simulacro, la calca delle persone che si affidano al loro “Protettore”: in quegli sguardi c’è spesso la disperazione di chi vuol credere ancora e in Lui soltanto. Si avverte forte l’intensità che bagna gli occhi della gente."

Dopo due anni di stop a causa del Covid, la 366^ Festa di Sant'Efisio sarà trasmessa in diretta su Sardegna Live e sul canale 88 del digitale terreste TeleRegioneLive. A lei, inconfondibile e brillante voce narrante degli eventi in Sardegna, è affidata la conduzione della processione religiosa. Qual è l’impronta che darà al suo racconto?

"Da testimone privilegiato di un evento che posso raccontare ad alta voce, cercando di catturare in quel che vedo le emozioni più autentiche da “trasferire”. Da giorni mi documento, come sempre, perché c’è tanto da sapere e la fatica sta nel capire cosa è più utile comunicare, con passione, competenza e spontaneità. Condurre la Festa di Sant’Efisio significa soprattutto intercettare con lucidità la ragione che muove migliaia di individui verso un unico “sentire."