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I Carabinieri della Stazione di Tortolì, unitamente ad altro personale della Compagnia Carabinieri di Lanusei, nello specifico della Squadriglia anticrimine di Arzana e della Stazione Carabinieri di Talana, con il supporto dello Squadrone Cacciatori Eliportato di Abbasanta e del Nucleo cinofili di Cagliari, nella mattinata odierna, hanno dato esecuzione a tre perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Lanusei per tre giovani ritenuti responsabili della feroce aggressione avvenuta lo scorso aprile nei pressi di un locale notturno tortoliese.
Vittima un ragazzo romeno, lavoratore regolare in Sardegna per alcuni mesi, finito all'ospedale con numerose contusioni, fratture ossee e il rischio di perdita dell'udito.
Ieri mattina, i carabinieri delle stazioni di Tortolì, Talana e Arzana, con i colleghi della Compagnia di Lanusei, dello Squadrone Cacciatori di Abbasanta e del Nucleo cinofili di Cagliari, hanno dato esecuzione a tre perquisizioni, disposte dalla Procura di Lanusei, nelle abitazioni dei tre indagati, dove sono stati rinvenuti gli indumenti utilizzati durante l'aggressione.
Le immagini di videosorveglianza, hanno spiegato i Carabinieri, “hanno messo in luce l’indole pericolosa degli indagati che si sono mostrati aggressori brutali nel colpire in branco e con violenza la vittima inerme, sferrandole numerosi pugni e calci in pieno volto ed alla colonna vertebrale, e continuando ad infierire sul suo corpo anche dopo la perdita di conoscenza”.
Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza si vedevano i tre giovani mentre colpivano in branco per futili motivi la vittima inerme. I tre hanno continuato ad infierire sul suo corpo anche dopo la perdita di conoscenza, prima che alcuni avventori del locale li fermassero.
“Mi hanno picchiato con tanta ferocia quasi come se volessero uccidermi”, ha riferito agli inquirenti il giovane aggredito prima di abbandonare il lavoro e prima di abbandonare per sempre l’Ogliastra dove, impaurito e sfiduciato, ha altresì riferito “di non far più ritorno”.
In attesa della conclusione del procedimento giudiziario, il Questore di Nuoro, Alfonso Polverino, ha ritenuto assolutamente indispensabile applicare nei confronti dei tre indagati la misura del divieto di accesso ai pubblici esercizi o locali di pubblico trattenimento e contestuale divieto di stazionamento nelle immediate vicinanze di essi (c.d. “DASPO urbano”), per la durata di un anno. La violazione a tale divieto sarà immediatamente esecutiva e punita con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da 8.00 a 20.000 euro, con l’aggravamento della proposta e una possibile sorveglianza speciale.