Sassari

Raccolta fondi per Fabio Piu. Gianmario Mereu risponde a Selvaggia Lucarelli: “Non sa nemmeno di cosa sta parlando”

“Sono una persona seria e onesta. Ci metto la faccia. Fabio ha perso l'uso della funzionalità della schiena e di tutto il sistema viscerale. Stiamo parlando di un ragazzo che era l'esempio della forza e che adesso si trova a suonare il campanello per farsi girare da un fianco all'altro per evitare le piaghe da decubito”

Raccolta fondi per Fabio Piu. Gianmario Mereu risponde a Selvaggia Lucarelli: “Non sa nemmeno di cosa sta parlando”

Di: Cristina Tangianu


Una raccolta fondi aperta su Gofundme per aiutare un amico. È questo l’unico intento di Gianmario Mereu che, sentito telefonicamente da Sardegna Live, si è lasciato andare a un lungo sfogo con l’obiettivo di spiegare la situazione soprattutto a chi mette in dubbio la sua buonafede.

Partiamo dall’inizio e rispondiamo subito alla domanda di Selvaggia Lucarelli: chi è Gianmario Mereu? La giornalista nelle storie del suo profilo Instagram ha manifestato espliciti dubbi sulla raccolta fondi attivata per aiutare Fabio Piu, il 34enne sassarese ex pugile, ora fighter nella MMA, accoltellato alla schiena nella notte tra sabato e domenica 14 agosto nella spiaggia La Marinella di Porto Rotondo. Gianmario Mereu ha 49 anni ed è un osteopata. È molto conosciuto a Sassari sia per la sua professione, sia nel mondo dello sport. È allenatore da quattro anni di Fabio Piu, "orami è il mio fratellino".

È lui che ha deciso di aprire la racconta fondi. “Mi intristisce – afferma Mereu - che per qualche like sui social una persona si metta a fare certi proclami senza sapere nemmeno di cosa stia parlando”.

“Fabio – ci spiega - ha una lesione T11, ha perso l'uso della funzionalità della schiena e di tutto il sistema viscerale. Stiamo parlando di un ragazzo che era l'esempio della forza e che adesso si trova a suonare il campanello per farsi girare da un fianco all'altro per evitare le piaghe da decubito".

Selvaggia Lucarelli scrive: “Senza ancora sapere di cosa avrà bisogno e se ne avrà bisogno qualcuno che non sappiamo chi sia vuole raccogliere 250 mila euro. Esiste il sistema sanitario, esistono aiuti che andranno quantificati e di cui si prenderà carico anche la Regione”. Gianmario risponde: “La diagnosi c'è: è una paraplegia con la possibilità di miglioramento di una su un milione. Io voglio lottare su questo uno”, dice il coach con la voce rotta.

Dopo una piccola pausa continua: “Nella riabilitazione prima approcci meglio è, soprattutto da un punto di vista neurologico. La Lucarelli si limiti a fare le cose che sa fare. Gli attacchi arrivano da chi non ha minimamente idea di quanto costi un giorno di ricovero in determinate cliniche. La mamma è sola, fa le pulizie, come fa se deve andare a trovare il figlio, a Cagliari o fuori Sardegna? Oppure se deve comprargli qualcosa?”.

Gianmario continua: “Se controllate le donazioni attuali sono fatte tutte da amici, che mi hanno chiamato per chiedermi come poter fare un bonifico a Fabio. Un mio paziente mi ha suggerito di aprire la raccolta fondi e così ho fatto. Ho inserito i parametri, con l'obiettivo di 250 mila euro. In una clinica specializzata i costi sono elevati. Non immaginavo nemmeno che questo budget creasse tutto questo scalpore. Stiamo parlando di un ragazzo che fino a tre settimane fa stava preparando un match che avrebbe fatto a dicembre e adesso mi fa domande tipo: mi potrò costruire una famiglia? E io non so neanche cosa rispondergli. I medici ti dicono che è possibile che la situazione attuale sia anche quella stazionaria. Io vorrei cercare di portarlo fuori Sardegna per vedere se è realmente così o si può fare altro. L'ospedale di Montecatone è un ottimo centro di riabilitazione e addirittura in California stanno utilizzando una terapia sperimentale che si chiama ‘Spino’ che, attraverso un’elettrostimolazione sul midollo, ha fatto si che pazienti come Fabio si siano rimessi in piedi. Io le voglio tentare tutte. Mi serviva un calderone per raccogliere i soldi delle persone che sono vicino a Fabio o delle persone che sono sensibili al fatto che potrebbe succedere anche al figlio o al fidanzato della figlia”.

“Fabio abita al quinto piano di un palazzo delle case popolari senza ascensore, ha una macchina di un normodotato. Aveva una vita fino a tre settimane fa. Come si permette Selvaggia Lucarelli a fare certe affermazioni e a inculcare alle persone notizie false? Stiamo parlando di ragazzo che è andato a trascorrere una serata in un locale ed è finito in carrozzina, con un panno, a sperare almeno di recuperare le sue funzioni per poter avere una famiglia propria come tutti quanti i ragazzi della sua età”.

“Stiamo parlando di una fisioterapia che durerà anni. Sappiamo benissimo come funziona la sanità in Italia e soprattutto in Sardegna. Vogliamo garantire a questo ragazzo la possibilità di avere almeno il meglio dopo ciò che è accaduto?”, sottolinea Gianmario Mereu.

Fabio da mercoledì scorso si trova ricoverato nel reparto Unità Spinale dell'ospedale Marino di Cagliari. “Non ha iniziato a fare la fisioterapia – ci spiega il suo allenatore - perché l'intervento pare che abbia dato dei postumi e si è ricreata una fistola di liquido cefalorachidiano, quindi hanno bloccato la fisioterapia”.

Infine, Gianmario ci dice: “Ci ho messo la faccia. La mamma ci ha dato l’iban di Fabio e verserò tutti i soldi lì".

Leggi anche: Sassari. “Vogliamo rivedere Fabio camminare”. Raccolta fondi per il 34enne accoltellato alla schiena

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