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Vivere la tradizione, raccontarla in tutte le sue forme, condividerla con la gente. Villaurbana si appresta a vivere tre giorni ricchi di appuntamenti: il 16, 18 e 23 dicembre, il piccolo borgo incagliato fra il monte Arci e il monte Grighine è pronto ad accogliere l’evento “A Sa Biddobranesa”, evento che rientra nell’ambito della concessione dei contributi per l'organizzazione di manifestazioni rientranti nel “Cartellone delle manifestazioni del turismo esperienziale”, previste dal bando della legge n.7 della Regione Sardegna.
Presso sa Butega de tzia Domantiglia, in via Mazzini 42, sarà possibile rivivere le esperienze a stretto contatto con la storia del paese e della Sardegna: laboratori di musica e di danze popolari, di improvvisazione poetica e panificazione, dibattiti e concerti, botteghe aperte, assaggi e degustazioni di prodotti tipici locali. Un concentrato di esperienze, tutte all’interno dello stesso locale, così da coinvolgere il pubblico trasportando per qualche attimo gli avventori indietro nel tempo, in un clima di condivisione e partecipazione.
L’evento nasce dal lavoro dell’Associazione culturale Biddobrana, con l’aiuto dell’Associazione mini folk Biddobrana. Proprio il presidente dell’associazione culturale, Daniel Meloni, intervistato da Sardegna Live ha spiegato quali sono gli aspetti principali della manifestazione, e quale l’intento: “Il messaggio che vogliamo far passare è quello della salvaguardia delle tradizioni popolari, preservate tramite tutte queste attività. Per questo motivo, ogni giornata presenta anche delle attività collaterali, ovvero quelle laboratoriali, volte a far rivivere al pubblico, soprattutto il più giovane, le varie esperienze della tradizione”.
“In queste tre giornate, interamente in lingua sarda – prosegue Meloni –, cercheremo di valorizzare sia il patrimonio locale che quello regionale, in una sorta di confronto fra la tradizione villurbanese e quella degli ospiti che si esibiranno”. Come detto, non si tratterà di un rapporto frontale artista-pubblico, dove un palco separa le due parti, ma, spiega il presidente dell’associazione, “protagonista sarà una bottega anni ’50, nella quale gli artisti racconteranno il loro percorso e canteranno”.
L’intento, precisa, vuole essere quello di “arrivare al pubblico in maniera più diretta, informale, in un momento di condivisione, come fra un gruppo di amici”. Un’attenzione particolare sarà dedicata al coinvolgimento dei più giovani: “La preoccupazione principale è quella di far sì che determinate usanze non vadano perse, trasmettendole alle nuove generazioni – racconta –. È sempre più difficile coinvolgerle, soprattutto dopo la pandemia da Covid. Infatti, se fino a qualche anno fa siamo riusciti a dare continuità alle attività, anche per i più piccoli, adesso, invece, i quasi due anni di stop forzato hanno contribuito ad accelerare il processo di scissione generazionale”.
Un fenomeno comune a tanti, rivela Meloni. “Quest’estate i nostri gruppi folk hanno avuto grande difficoltà. Tutti, adesso, stanno facendo i conti con questo problema, anche le associazioni storiche nei centri in cui il folklore è radicato da sempre”. Questo, in conclusione, è l’intento principale di “A Sa Biddobranesa”, conciliare tradizione e interesse, tramite un evento che fa dell’esperienza e del coinvolgimento i punti cardine per la riuscita dello stesso: “Il nostro tentativo – conclude l’organizzatore – sarà questo: far sentire la tradizione più vicina alla gente facendola tornare non sul palco ma fra di essa”.