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Accusato di essersi arricchito assieme ai suoi familiari con i fondi della Segretaria di Stato vaticana, il Cardinale Angelo Becciu parla per la prima volta in tv, in un servizio esclusivo de Le Iene andato in onda martedì 17 gennaio.
L'ex numero due della Segreteria di Stato della Santa Sede inizialmente si nega, poi però decide di difendersi sul tema dell’acquisto del palazzo di Londra che, secondo l’accusa, sarebbe stato un investimento non redditizio effettuato utilizzando i soldi dell’obolo di San Pietro e poi si lascia andare con l'inviato Antonino Monteleone, soprattutto sul rapporto con Papa Francesco.
Il prelato, primo Cardinale nella storia della Chiesa a venire processato dalla giustizia vaticana, è finito al centro dello scandalo dopo che un suo ex collaboratore indagato per l'affare di Londra, Monsignor Alberto Perlasca, che durante il primo interrogatorio aveva sollevato Becciu da ogni responsabilità, a seguito di una lettera di sfratto dagli alloggi di Santa Marta e il sequestro dei conti correnti da parte della magistratura vaticana, aveva consegnato un memoriale che attribuiva al Cardinale tutta una serie di responsabilità, tra cui quella di passare soldi ai fratelli, uno dei quali era il presidente di una cooperativa socia della Caritas della diocesi di Ozieri (SS), per un ammontare complessivo di 125mila euro.
"No, no, questo è falso, è falso - risponde Becciu - Io non ho mai usato i danari per i miei familiari, anzi. Se volete intervistate il vescovo e lui vi dirà come quei soldi sono utilizzati per una casa che devono costruire per la carità, ma ai familiari no. Anzi, ho fatto un prestito dei miei soldi personali (100mila euro, ndr) e ne ho lasciato metà a loro, per gli emigranti, per i disoccupati, per le ragazze con problemi sociali".
Si parla poi delle accuse circa i soldi destinati al pagamento di un riscatto per la liberazione di una suora colombiana, affidato alla consulente Cecilia Marogna, anche lei imputata nel processo, fondi che sarebbero invece stati utilizzati per l'acquisto di una poltrona, profumi, borse e accessori griffati. Su questo argomento il Cardinale decide di non rilasciare alcun commento: "Lì c’è una materia di segreto e non doveva essere per niente toccato". Ma sull'operazione di liberazione della suora sequestrata, secondo un'indagine della Guardia di Finanza, Becciu, nell'estate 2021, pochi giorni prima dell'inizio del processo a suo carico, aveva registrato una sua telefonata con il Santo Padre, Papa Francesco, come se quello fosse l'unico modo per dimostrato di aver ottenuto l'autorizzazione dal Pontefice stesso alla spesa di ben 500mila euro. "Ho già ha dato spiegazioni al Papa. Il Papa mi ha capito e tutto finisce lì, non ho mai scritto che il Papa mi volesse morto", commenta il Cardinale, che sul rapporto con il Pontefice continua "il Papa alla fine mi vuole bene. Abbiamo un rapporto speciale. Di tanto in tanto vado, parliamo".
Sulla vicenda degli audio di monsignor Perlasca e l’ipotesi che fosse stato usato, Becciu taglia corto: "Non c’è niente di vero". Ma il Cardinale non vuole parlare neanche di Francesca Immacolata Chaouqui, ex componente della Commissione Cosea, che durante lo scandalo Vatileaks 2 era stata arrestata mentre era incinta e condannata per la fuga di notizie e documenti riservati dalla Santa Sede: "Mi si tocca un tasto doloroso. Sto venendo proprio ora dalla chiesa, ero lì a confessare. Dobbiamo avere sempre un cuore misericordioso, io, questa signora, io ho pietà di lei. Misericordia".