Un grande gesto solidale, importante per il prossimo e per se stessi, ovvero la donazione del sangue, unita alla prevenzione di malattie di cui, purtroppo, molte persone non sono informate a sufficienza.

Tre giornate dedicate a temi di fondamentale importanza, con lo scopo di coinvolgere più persone possibili, soprattutto giovani, informare, sensibilizzare e promuovere una fruttuosa cooperazione tra l’Avis Provinciale di Sassari e il gruppo MOS (Movimento Omosessuale Sardo) che, all'interno del progetto sanitario del CLAS (Comitato per la Lotta all'Aids Sassari), porta avanti la campagna "Usa la TESTa", in collaborazione con la Clinica di Malattie Infettive dell'AOU di Sassari.

Durante queste tre giornate, il 23 marzo, il 13 aprile e il 25 maggio, dalle ore 15 alle ore 18 in Piazza d’Italia a Sassari, si potrà donare il sangue e sottoporsi gratuitamente ai test per l’Hiv e la sifilide.

Siamo convinti che promuovere e condividere questi due fondamentali gesti possa sensibilizzare e coinvolgere ancora più persone, soprattutto tra i più giovani, e dare un importante segnale di collaborazione tra associazioni che si occupano di prevenzione e salute nella nostra città” dice ai microfoni di Sardegna Live la dottoressa Chiara Camboni, volontaria del gruppo MOS.

Gli scopi sono molteplici. In primis, la carenza di sangue che, soprattutto in Sardegna, dove ci sono tante persone affette da talassemia, è diventata una vera e propria emergenza. Inoltre, promuovere l’informazione sulla necessità della donazione, grande gesto d’amore e solidarietà, per il prossimo ma anche per se stessi.

Nei piccoli paesi ci sono mediamente più donatori perché se già donano i nonni e i genitori, è molto più facile che anche figli e nipoti lo faranno. Anche il passaparola è molto importante: si crea una fitta rete che rende la donazione motivo di orgoglio. Nelle grandi città ci sono tanti giovani che, non avendo nessun donatore in casa, ma neanche tra gli amici, considerano la donazione qualcosa di lontano da loro stessi, o addirittura ne hanno paura, quindi l’informazione è sempre un’ottima cosa” afferma la dottoressa Camboni.

Altro importante obiettivo delle tre giornate è abbassare l’incidenza dei nuovi casi di Hiv e di sifilide, creando consapevolezza e combattendo lo stigma nei confronti delle persone che ne sono affette e il tabù della salute sessuale.

La quasi totale assenza di notizie sul tema ha creato un’intera generazione di giovani e giovanissimi sempre meno consapevoli dei rischi e delle modalità di prevenzione. Questo rende la popolazione più vulnerabile al contagio e più facile preda di stereotipi che alimentano lo stigma sociale – spiega la dottoressa Camboni - In questo contesto di forte disinformazione, solo in pochi riconoscono l’importanza dei test di screening come mezzo per contrastare la diffusione delle malattie a trasmissione sessuale”.

Contrariamente a quanto raccomandato dai maggiori organismi a livello mondiale (OMS e UNAIDS), così come dal Ministero della Sanità italiano nell'ultimo PNAIDS, a Sassari l'accesso al test in forma anonima e gratuita è fortemente limitato.

“La situazione, già critica prima dello scoppio della pandemia, è peggiorata negli ultimi tre anni – afferma la dottoressa - Dal 2018 l’associazione ha anche attivato, in autofinanziamento, il servizio di test Hiv rapidi, con adeguato supporto psicologico, presso la sua sede. Servizio che è stato recentemente ampliato grazie al supporto di UNAR - Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali e dell'otto x 1000 della Chiesa Valdese, e arricchito del servizio di test per Hiv e sifilide in giro per la città con appositi camper”.

Nel mese di novembre 2022, grazie alla collaborazione con ERSU Sassari, si è svolta una giornata dedicata alla popolazione studentesca nella residenza universitaria di Via Coppino, che ha visto la partecipazione di 80 ragazzi. Contiamo che parteciperanno in tanti anche alle giornate primaverili – spiega la dottoressa – Ribadiamo che i test sono gratuiti, anonimi, rapidi e sicuri”.

Tre giornate di fondamentale importanza quindi, in cui chiunque (basta che abbia compiuto i 18 anni di età) potrà prendersi cura di se stesso ma anche del prossimo, compiendo una buona azione per la salute propria e altrui, imparando concetti nuovi per vivere con più serenità e consapevolezza.