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La mattina del 28 marzo di due anni fa scomparve dalla spiaggia di San Silverio, ad Aglientu, la signora Silvana Gandola.
La denuncia ai Carabinieri venne effettuata dalla badante della 78enne, alle 22 circa dello stesso giorno, mentre la figlia Laura, venne avvisata dalla stessa governante alle 19.01, con un messaggio: “Laura appena puoi chiamami è urgente”.
Dopo 10 mesi da quel 28 marzo, a circa un chilometro dal luogo della scomparsa, in una zona già passata al setaccio, un gruppo di cacciatori notò alcuni resti umani, quelli di Silvana Gandola. Vicino, furono trovati i suoi indumenti: il giubbotto, la maglia, i pantaloni, una ciocca di capelli, la sua borsa con i documenti, soldi e altri oggetti personali.
La figlia di Silvana Gandola, Laura, medico anestesista ad Asti, non crede al racconto della badante. “È plausibile che in quella spiaggia – afferma Laura ai nostri microfoni – mia mamma non ci sia mai stata. Nessuno dei testimoni l’ha vista, ma hanno notato solamente la governante, con il suo cane”.
Per Laura troppe domande senza risposta, orari che non tornano, immagini satellitari che dimostrerebbero il contrario di quanto raccontato dalla badante, per lei la verità deve ancora emergere.
L’archiviazione del caso fu chiesta dalla Procura di Tempio Pausania perché le indagini e gli accertamenti svolti dagli inquirenti “non hanno permesso di individuare i responsabili". Ma Laura, tramite il suo avvocato, si è opposta all’archiviazione e le indagini sono riprese a febbraio scorso.
Oggi, 28 marzo, siamo tornati proprio con Laura nella spiaggia di San Silverio. Sentite cosa ha raccontato.
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