Due donne sono state ricoverate all'ospedale Sirai di Carbonia per intossicazione da cibo. Nel pomeriggio di ieri avevano ingerito della mandragola, una radice tossica dall'aspetto molto simile alla borragine, alla cicoria o alle bietole. Le due, una 80enne e una 60enne, sono in osservazione ma non in pericolo di vita.

L'80enne era uscita di casa per raccogliere cicoria o altre erbe. Tra queste ha raccolto per errore anche la mandragola e, dopo aver cucinato la verdura, ne ha donato una parte alla vicina di casa.

Le due, dopo aver assaporato le erbe, si sono subito sentite male. Sul posto sono arrivate le ambulanze del 118 che hanno trasportato la 60enne e l'80enne in ospedale.

La radice, appartenente alla famiglia delle Solanacee, ha una forma caratteristica che somiglia ad una figura umana ed è tradizionalmente nota per le sue proprietà anestetiche, sedative ed analgesiche. Nel passato se ne attribuivano proprietà magiche ed è ancora conosciuta nella tradizione popolare come erba del diavolo o delle streghe proprio per la sua azione allucinogena. Si tratta di una pianta spontanea. Tra i più potenti veleni di origine vegetale, la scopolamina è ottenuta proprio da piante appartenenti alla famiglia delle solanaceae. Può avere diversi effetti sull'organismo a seconda delle dosi ingerite e delle condizioni del soggetto; l’alcaloide causa agitazione, confusione, allucinazioni e nei casi più gravi persino il coma.