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Quarantuno gli indagati, ventisette gli arresti (23 in carcere e 4 ai domiciliari), trentasei chili di cocaina purissima sequestrati e un giro d’affari stimato per oltre 25 milioni di euro.
E ancora, sotto sequestro due appartamenti di Macomer, cinque auto di grossa cilindrata (Audi e Mercedes) utilizzate dai corrieri e uno scooter.
La Squadra Mobile di Cagliari, in un’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Cagliari, ha sgominato due associazioni a delinquere che gestivano un traffico di cocaina in Sardegna.
Nel corso dell’indagine, durata due anni e denominata Primavera Fredda, sono stati documentati traffici per oltre 200 chili di droga.
I panetti di cocaina, ha spiegato la Polizia, venivano consegnati nelle province di Cagliari, Nuoro e Sassari con auto di grossa cilindrata guidate da corrieri insospettabili. La droga era nascosta all’interno di vani ricavati nella carrozzeria delle vetture.
Il presunto capo dell’organizzazione ha un'azienda agrozootecnica nella provincia di Nuoro.
"Quarantuno le persone indagate. Le misure cautelari e le perquisizioni sono state eseguite a Cagliari, Capoterra, Macomer, Silanus, Birori, Bancali, Torralba, Orani, San Basilio, Burgos, Elmas e Selargius", ha detto in conferenza stampa il dirigente della Squadra mobile Fabrizio Mustaro.
La Polizia ha spiegato che i corrieri si muovevano a bordo di autovetture di grossa cilindrata, trasportando mediamente due chili di cocaina ogni volta. Una delle due organizzazioni riforniva l'altra di cocaina.
L'indagine, denominata "Primavera fredda", è iniziata nel mese di aprile del 2020. Nel corso dell'attività investigativa sono stati sequestrati 36 chili di cocaina, documentate cessioni per oltre 216 chili di cocaina e sono stati arrestati tre corrieri.
Gli elementi investigativi raccolti sinora hanno permesso di individuare due distinti gruppi di trafficanti, uno con base a Silanus (NU), composto principalmente da 15 indagati, e l'altro operante fra Cagliari e Capoterra (CA), composto da 14 indagati.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, il primo, oltre a rifornire il secondo, agiva in diversi paesi del Marghine e acquistava la droga dalla Penisola. La cocaina veniva distribuita a una capillare rete di spaccio, che si sviluppava tra Sassari, Burgos (SS), San Basilio (CA), Elmas (CA). Per quanto emerso sulla base agli indizi finora raccolti, a Cagliari e Capoterra avrebbe operato l'altra organizzazione, che era in grado di smistare, a sua volta, i panetti di cocaina, da un chilo l'uno, ad altri trafficanti che rifornivano una ramificata rete di spaccio nella città metropolitana. L’organizzazione, oltre a rifornirsi da quella di Silanus, avrebbe acquistato stupefacente anche attraverso un proprio "canale" della Penisola, il cui corriere e trafficante di Cagliari sono stati tratti in arresto dalla Squadra Mobile l’8 aprile 2021, mentre stavano trasportando su un tir 20 chili di cocaina.
L'indagine, ha precisato la Polizia in conferenza stampa, si è rivelata particolarmente complessa perché si è svolta prevalentemente con servizi di pedinamento, osservazione e videosorveglianza in contesti rurali, nelle campagne e ovili dove gli indagati nascondevano i panetti di cocaina o dai quali partiva la distribuzione dello stupefacente.
La droga veniva occultata in campagna, nei cespugli, fra gli arbusti o nei muretti a secco e da qui partiva per essere consegnata in luoghi sempre diversi in tutta la Sardegna.
I corrieri si muovevano con auto di grossa cilindrata che, quasi maniacalmente, venivano sottoposte a continue manutenzioni per garantirne sempre la massima efficienza e il "pronto impiego".
Le auto erano dotate di nascondigli per la droga, appositamente ricavati nella carrozzeria e azionabili con meccanismi telecomandati. Ai corrieri era riconosciuto dalle organizzazioni anche un rimborso per il carburante, calcolato a km.
Una volta consegnata la cocaina il corriere prelevava il denaro e lo consegnava al suo trafficante di riferimento. La ricostruzione dei vari spostamenti dei corrieri con la cocaina è stata possibile attraverso rilevamenti GPS e con l'utilizzo di telecamere installate vicino alle abitazioni degli indagati, ai nascondigli utilizzati per conservare i panetti di cocaina e ai luoghi di consegna dello stupefacente.
Dalle intercettazioni, gli investigatori della Polizia di Stato di Cagliari hanno ricostruito anche due rapine: la prima avvenuta il 10 febbraio 2021 a Capoterra (CA), località Poggio dei Pini, durante la quale un indagato, poi deceduto nel corso delle indagini per cause naturali, avrebbe sottratto un chilo e mezzo di cocaina a un altro indagato che ne sarebbe stato era il custode.
La seconda rapina consumata il 24 maggio 2021 a Cagliari, in Via Barracca Manna, durante la quale uno degli odierni arrestati sarebbe stato ferito da un colpo di pistola e altri tre indagati sarebbero scappati con oltre un chilo di cocaina e 30 mila euro.
Nel corso delle indagini, inoltre, veniva scoperto un furto di armi avvenuto l’11 luglio 2021 a Capoterra CA). Uno degli odierni arrestati e due indagati, sarebbero entrati in una abitazione mentre il proprietario era in vacanza e avrebbero sottratto cinque fucili da caccia, tre pistole e decine di munizioni.
L'indagine, ha spiegato la Polizia, è iniziata proprio dalla rapina avvenuta a Capoterra, che era stata organizzata da un corriere "infedele", soffocato dai debiti di gioco e di droga. Il corriere, dopo aver recapitato il prezioso carico aveva mandato sul luogo della consegna un suo complice. Questi, con la minaccia di una pistola, aveva costretto uno degli indagati a farsi consegnare il panetto di cocaina di 1,5 chilo appena ricevuto. Il rapinatore, poi, si era dato alla fuga con un'auto. Le ripetute percosse e minacce di morte che alcuni degli indagati gli avrebbero fatto per recuperare la cocaina avrebbero portato il custode a rivolgersi alla Squadra Mobile e a raccontare l'accaduto. Il custode sarebbe stato minacciato sia dai trafficanti del gruppo di Capoterra, che lo avrebbero incaricato della custodia, sia da quelli di Silanus che gli avrebbero venduto la droga. Il gruppo radicato in provincia di Cagliari, composto da 14 persone (10 tratte in arresto) tutte con specifici incarichi o mansioni, era quello che movimentava i maggiori quantitativi di cocaina. Proprio per questo e per le elevate disponibilità di denaro e di droga, i trafficanti sarebbero stati oggetto di una rapina, avvenuta il 24 maggio 2021 a Cagliari, in via Barracca Manna.
La rapina sarebbe stata organizzata da tre pregiudicati di Cagliari che avevano agito nel momento dello scambio droga/denaro, all'interno di un appartamento. Dalla reazione dei due trafficanti, tratti in arresto in data odierna, che stavano gestendo la consegna, sarebbe scaturita una sparatoria ed una violenta colluttazione, durante la quale uno di questi veniva ferito alla gamba da un colpo di pistola e l'altro al viso. I rapinatori sarebbero scappati con una parte del bottino (un chilo di cocaina e circa 30 mila euro) mentre un altro chilo di cocaina e altri 30 mila euro, lasciati nell'appartamento, venivano sequestrati dalla Squadra Mobile intervenuta sul posto.
E ancora, in conferenza stampa la Polizia ha parlato dell'arresto di due corrieri: un'ex consigliere comunale del Comune di Anela (SS) e un operaio di Nuoro.
L'ex consigliere comunale veniva tratto in arresto in flagranza dalla Squadra Mobile di Cagliari mentre a bordo della sua auto, sulla S.S. 387, nei pressi di Dolianova (CA), trasportava, sempre come riferito dagli investigatori, un chilo di cocaina che sarebbe stata destinata al gruppo che operava fra Cagliari e Capoterra. Insieme alla cocaina gli investigatori avevano sequestrato 45 mila euro in contanti, che l'uomo aveva appena ricevuto come prezzo della consegna di un altro chilo di cocaina avvenuta a Suelli (CA)".
L'operaio di Nuoro, invece, veniva arrestato il 20 gennaio 2022 mentre con la sua auto percorreva la S.S. 131 diretto a Dolianova, dove avrebbe dovuto effettuare la consegna di tre kg di cocaina ai trafficanti del gruppo di Capoterra. Anche questo stupefacente, del valore di oltre 140 mila euro, era stato sequestrato dalla Squadra Mobile. A distanza di poche ore da questo arresto, gli uomini della Squadra Mobile avevano sequestrato altri 11 chili di cocaina nelle campagne di Silanus. La droga, ha detto infine la Polizia, era stata nascosta dagli indagati in un grande cespuglio posto sui confini di un terreno di proprietà, dal quale era stata prelevata la cocaina consegnata al corriere nuorese. Secondo quanto emerso dalle indagini, la "sparizione” di tale ingente carico di droga era stata attribuita dall'organizzazione ai due custodi di Silanus, anche loro tratti in arresto in data odierna. I due sono stati fatti a lungo oggetto di gravi minacce e di richieste di denaro a "risarcimento" dell'ingente danno economico subito dall'associazione, stimabile in oltre 450 mila euro.
Nell'operazione di oggi sono stati impiegati 140 agenti della Polizia di Stato di Cagliari, Nuoro e Sassari, del Reparto Prevenzione Crimine Sardegna di Abbasanta e il Nucleo Cinofili di Abbasanta.