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"Posso dirlo, avevamo ragione noi". Nell'Aula del Consiglio regionale si è parlato oggi, a sorpresa, del tema della fusione degli aeroporti di Olbia e Alghero e del processo di privatizzazione in corso per Cagliari. L'assessore dei Trasporti Antonio Moro, con questo commento, ha comunicato di aver ricevuto per conoscenza una lettera inviata dall'Enac a Geasar e Sogeaal in cui nega l'autorizzazione al progetto di fusione.
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"L'Enac all'esito di approfondimenti istruttori ha comunicato alla società Geasar e alla Sogeaal concessionarie della gestione totale degli aeroporti di Olbia e Alghero - ha riferito Moro leggendo per intero la comunicazione - di ritenere che allo stato non possa essere autorizzato, ai sensi dell'ex articolo 46 del codice della navigazione, il prospettato progetto di fusione in un'unica società di gestione aeroportuale denominata Nord Sardegna Aeroporti".
"È stato infatti rappresentato alle società - prosegue la lettera - che il progetto di fusione in esame non può essere autorizzato finché non sia data soluzione all'esigenza di mantenere in capo alla Regione le attuali prerogative societarie e le correlate necessarie funzioni di verifica e tutela degli interessi pubblici di cui è portatrice".
Un peso troppo esiguo, il 3%, per poter incidere sulle scelte strategiche della eventuale società di gestione unica degli aeroporti del Nord Sardegna. È la motivazione alla base della mancata autorizzazione dell'Enac alla fusione degli scali di Olbia e Alghero, comunicata in Consiglio regionale dall'assessore Moro. "Dall'esame della documentazione svolto in sede istruttoria è emerso che il progetto dell'operazione di fusione in esame determina che la Regione Sardegna e la collegata società finanziaria che detengono, rispettivamente, il 23,6% e il 5,6% del pacchetto azionario della Sogeaal - si legge nella lettera che l'Enac ha inviato alle società - verrebbero ad avere nella nuova società Nord Sardegna Aeroporti un peso complessivo di poco superiore al 3% e comunque tale da non raggiungere la quota del 10% necessaria per avere la facoltà di richiedere la convocazione dell'assemblea".
"Tale ipotesi - prosegue la missiva inviata a Geasar e Sogeaal, diversa da quella letta in Aula dall'assessore Moro - ha determinato valutazioni critiche sul merito dell'operazione da parte della Regione Sardegna, che ritiene di esercitare il proprio diritto potestativo di mantenere la quota del 10% che permette di esercitare le prerogative societarie; sicché l'operazione di fusione si pone in contrasto con le previsioni, i principi e il quadro normativo di riferimento sulla base del quali si era proceduto all'affidamento della gestione totale dei citati aeroporti".
"La nota dell'Enac rimette al centro il ruolo, i compiti e le funzioni della Regione in ordine alla vigilanza nella costituenda rete degli aeroporti sardi", è il commento a caldo dell'assessore a margine delle comunicazioni rese in Aula. "Rete che non va confusa col progetto societario che ci è stato prospettato in queste settimane - chiarisce l'esponente della Giunta Solinas - tendente a creare un monopolio degli aeroporti in Sardegna. Una soluzione che mal si addice alle esigenze e alle necessità della nostra isola e che soprattutto non assegnava il ruolo della regione nell'interesse dei sardi per il pieno godimento del diritto alla mobilità".