E’ aperto il dibattito a Ozieri dopo i recenti risvolti sul tema del divieto, in una determinata fascia oraria, di somministrazione delle bevande nei tavoli all’aperto per i locali della cittadina. Tutto è nato dopo la prima delibera, datata 2 maggio, che limitava la possibilità di servire la clientela dalle 9 a mezzanotte per i locali adiacenti alle piazze, dalle 9 alle 23 per quelli sull’asse stradale. Una successiva modifica, con delibera datata 12 giugno, permetteva l’apertura dei dehors a partire dalle 7 del mattino, “con il fine di garantire il servizio di colazione”.

A seguito della seconda delibera, però, non si è placato il dibattito fra i cittadini, e la protesta da parte di baristi e clienti ha assunto, giorno dopo giorno, crescente vigore. Ecco, quindi, che la scorsa settimana è arrivata una terza modifica (datata 7 luglio), con la quale viene permesso ai locali adiacenti alle piazze di usufruire dei tavoli all’esterno sino alle 2 di notte, a quelli adiacenti alle carreggiate sino all’una. A creare stupore, stavolta, il punto 2 della terza delibera, nella quale viene precisato che non saranno “concessi spazi sulle aree di sosta a pagamento”. Una premessa che “taglia” fuori dalle concessioni il noto bar “La Centrale”. 

Il locale si trova nella centralissima via Roma, la strada che affianca i giardini del Cantaro e che conduce a Piazza Cantareddu. Il titolare, Antonio Sanna, fin dal principio ha partecipato alla protesta per le limitazioni previste dalle nuove delibere. Nel frattempo, se per alcuni la situazione è andata via via migliorando, per il suo locale oggi la situazione è ulteriormente peggiorata. La Centrale non potrà avere spazio per effettuare mescita all’esterno; tutto ciò ha dato il via a una catena di solidarietà, fra post di vicinanza da parte di amici, attività commerciali e clienti.

Interpellato da Sardegna Live, Antonio Sanna ha dichiarato: “Quando ci sono i miei tavoli tutti lavorano di più, c'è più movimento, non certo di meno, nessuno si è mai lamentato di questo per 13 anni. Oltretutto ho 5 persone regolarmente contrattualizzate, due a tempo indeterminato, un'altra verrà stabilizzata a breve, due assunte dopo la prima delibera, tutte con attestati di corsi di formazione professionale. Giovani che hanno deciso di non partire per la stagione e che adesso mi troverò costretto a mandare a casa, limitando anche la loro possibilità a stagione inoltrata di trovare lavoro altrove”.

“La Centrale in 13 anni – afferma il proprietario – ha garantito tanti posti di lavoro, che ogni anno in estate aumentano grazie allo spazio esterno. Inoltre ci siamo sempre distinti sia per aver aiutato tutte le società sportive e di altro tipo con sponsorizzazioni, sia per essere stati attivi nel sociale con aiuti ad associazioni vicine ai disabili e raccolte fondi”. “La richiesta – prosegue – è che ci vengano garantite condizioni di lavoro che siano eque ed equilibrate. Per 13 anni di attività abbiamo sempre avuto la concessione del suolo pubblico, fino al 5 luglio di quest’anno, con importanti investimenti nella cura e manutenzione degli spazi esterni, tant'è che ho ricevuto attestati di solidarietà da tanti vicini del locale e da amici e clienti di ogni parte dell’isola”.

“Speriamo si possa risolvere al più presto una situazione che ci danneggia, così come danneggia tanti altri lavoratori e l'indotto – conclude –. Non vogliamo arrenderci allo stato delle cose, certi che possano migliorare”.