Cosa ci fa il Ninja, con guanti e mascherina, insieme ai volontari della Caritas Diocesana, “capitanati” da don Marco Lai alla Fiera? Semplice, lui, umile e dal cuore buono, non ha esitato ad aiutare chi ha bisogno, affiancando lo staff solidale che gestisce ogni giorno tutte le attività di distribuzione a domicilio di viveri e alimenti per chi non ha di che mangiare. 

Le foto di Tore Cao, con Alessandro Cao (Caritas), lo ritraggono impegnato nella gestione delle consegne della spesa alimentare che una quarantina di volontari stanno gestendo all’interno della Fiera di Cagliari, in viale Diaz: tra i padiglioni, diventati centro di smistamento dei dpi della Protezione Civile, come è noto, c’è un esercito di volontari che si sta adoperando per non far mancare nulla a chi ha bisogno, alle tante famiglie povere della città.

Il mondo del calcio idem: fermi per via del Coronavirus, non fanno mancare il loro contributo. A Radja Nainggolan, noto anche in passato per altre iniziative solidali e moglie di Claudia (anche lei accesa sostenitrice di tante bellissime azioni di altruismo e solidarietà), gli è stato chiesto semplicemente così: “Ce la dai una mano per aiutare le famiglie che hanno bisogno?”.

La risposta, senza troppo tergiversare, è stata affermativa. Detto, fatto: assieme alle anime buone che ‘movimentano’ cibo e generi di prima necessità, anche il “mondo della notte, come Nicola Schintu, titolare di un noto locale della movida cagliaritana, Alessandro Masala, pr. Insieme per un nobile gesto: aiutare chi soffre, anche questa è l’altra faccia del Coronavirus, di chi non s’arrende e combatte.

Nel Centro temporaneo di raccolta e distribuzione di beni di prima necessità, aperto da circa due settimane presso la Fiera Campionaria di Cagliari, in coordinamento con la Prefettura, la Questura, il Comune e l’Ente Fiera per far fronte a una crescita delle richieste del 50%, sono impegnati circa un centinaio di giovani volontari. Ogni giorno, si garantisce la consegna di 200 pacchi viveri alle famiglie in difficoltà: queste si aggiungono a quelle già aiutate dal Centro di distribuzione viveri di via Po.

Una risposta concreta - come spiega il direttore della Caritas diocesana don Marco Lai - di fronte a un’emergenza che ha fatto emergere una povertà latente: quella di persone che vivono di lavori saltuari o stagionali: un numero significativo di famiglie che si trovano oggi nella necessità di soddisfare i bisogni primari, quali l’alimentazione".

Il tutto reso possibile grazie alle donazioni di chi, ogni giorno, continua a riporre fiducia nella Caritas: produttori diretti, imprenditori, associazione degli industriali, catene di supermercati (una sessantina): questi ultimi hanno attivato la cosiddetta “spesa sospesa”, indirizzata dalla stessa Caritas in gran parte alle parrocchie e ai gruppi caritativi della Diocesi.