Pubblichiamo di seguito la lettera che lo scrittore Matteo Porru ha inviato al presidente di ITA Airways, Antonino Turicchi

“Gentile Presidente, le scrive un sardo che subisce, come molti altri, i disservizi e i ritardi della sua compagnia. Della nostra compagnia di bandiera. Del servizio indispensabile che dovrebbe garantire un regime di continuità territoriale efficiente e regolare ai residenti, ai pendolari, ai lavoratori della Sardegna.

Non le scrivo per criticarla, perché le critiche sono evidenti. Le scrivo perché stiamo raggiungendo il limite massimo dell’esasperazione.

La mobilità da e per la Sardegna è compromessa come non mai. La gestione politica e delle compagnie aeree è sempre più critica e ostica.

Il trasporto, per questa regione, per la nostra gente, non è solo necessario, ma un atto dovuto che voi, come le altre compagnie che operano in continuità territoriale, avete l’onere di garantire nel miglior modo possibile. Quello che abbiamo è di gran lunga fra i peggiori.

Credo si possano trovare, in tempi più che ragionevoli, delle soluzioni proficue per tutti. La prima a cui penso è l’apertura di una base negli scali di Cagliari e di Alghero, come già fanno Volotea e Aeroitalia.

Mi creda quando le confido che questa è una richiesta di aiuto. E che il cielo, da qui, è l’unica autostrada che abbiamo.

Vorrei farle capire la sensazione di lontananza e di sofferenza che si prova ogni volta in cui il diritto alla mobilità viene leso, o compromesso a vari livelli, ma temo non la capirebbe.

Faccia il possibile, tutto il possibile, per assicurare al milione e mezzo di abitanti in Sardegna, e ai tantissimi sardi che vivono nella penisola o all’estero, la certezza che il viaggio non sia un supplizio ma un servizio. Faccia di tutto per eseguire e rispettare questa esigenza, questo diritto costituzionale che ITA Airways deve impegnarsi ad assicurare e a soddisfare non bene, ma al meglio.

Non abbiamo mai voluto polemiche, non abbiamo mai voluto discussioni. Vogliamo solo viaggiare, andare a casa, tornare a casa. Ci dia le ali migliori per farlo."

La risposta di Ita alla lettera di Matteo Porru