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Alcune forze indipendentiste decidono di sostenere l’ex governatore Renato Soru in vista delle prossime Regionali. Ad iniziare dai giovani di “Sardegna chiama Sardegna” che avevano inizialmente partecipato ad alcuni incontri del campo largo del centrosinistra unito, prima di abbandonarlo in polemica ai primi di ottobre scorso per un "mancato riconoscimento delle istanze politiche e metodologiche".
Ora il movimento indipendentista, che nell'ultimo anno ha raccolto oltre 1.200 adesioni ed è composto in media da trentenni, ha scelto di aderire allo schieramento di Renato Soru e delle sigle che già lo appoggiano: Progetto Sardegna, Progressisti, Avs, +Europa, Liberu e Upc.
“Scegliamo di allearci con la coalizione sarda, alternativa a quelle italiane di centrosinistra e di centrodestra, guidata da Renato Soru per aprire una stagione di partecipazione, di ascolto dei veri bisogni della maggioranza dei sardi e delle sarde, e di governo, con riforme strutturali che ci impegneremo a realizzare nella prossima legislatura”, scrivono in una nota i portavoce del movimento Danilo Lampis e Nicoletta Pucci, congiuntamente con il segretario nazionale di ProgReS Adriano Sollai e il portavoce di iRS Simone Maulu, le due forze indipendentiste alleate del movimento.
Sardegna chiama Sardegna, Irs e Progres daranno vita a una lista comune e presenteranno il progetto il prossimo 17 dicembre. “Siamo convinti - si legge nella nota congiunta - che l'alternativa alla disastrosa giunta Solinas non passi da un centrosinistra italiano che conferma, con i suoi principali attori, proposte senza visione e una logica spartitoria volta alla conservazione degli equilibri di potere, alla rielezione dei soliti noti o di loro cooptati”.
Gli indipendentisti si rivolgono “alla maggioranza dei sardi e delle sarde che vogliono una netta rottura con una classe dirigente che, in larga misura, ha ignorato esigenze e aspettative delle persone, azzerando dialogo e coinvolgimento, sacrificando a logiche e interessi lontani le risorse e il bene della Sardegna”.
“La Sardegna ha bisogno di leggi, investimenti strategici, con una prospettiva che possa affrancarla finalmente dalla subalternità politica ed economica. Lavoreremo in questo senso - annunciano le tre forze -, nell'interesse della maggioranza dei sardi e delle sarde. Il nostro è un progetto aperto, in sviluppo, a forte connotazione civica”.