PHOTO
Nessuna domanda da parte dei giornalisti, un video affidato a un’agenzia che si occupa di comunicazione e la pubblicazione delle foto con alcuni dettagli della mano sinistra di Manuel Piredda che stringe dei capelli per cui i genitori Giuseppe Piredda e Roberta Mamusa chiedono l’esame genetico.
In seguito all’opposizione di archiviazione e istanza di esumazione straordinaria formulata il 18 maggio scorso dal procuratore Ganassi, i genitori di Manuel, che si sono detti stanchi e provati dalle ultime vicende, hanno convocato questa mattina una conferenza stampa alla quale si sono presentati da soli, senza legali.
“Gli esiti peritali degli accertamenti disposti dal giudice per le indagini preliminari - come riporta il documento firmato dai Giuseppe Piredda e Roberta Mamusa - hanno stabilito che Manuel sia deceduto per asfissia prima che il suo cadavere fosse raggiunto dall'incendio sviluppatosi nell'andito. I periti del giudice hanno certificato che le ustioni riportate da Valentina Pitzalis non siano compatibili con la dinamica da lei riferita”.
“II Pm concorda - sempre come riportato nella comunicazione - con le risultanze peritali e nella sua richiesta di archiviazione ha spiegato che:
1. Manuel è deceduto per asfissia;
2. Manuel era già morto e riverso sul pavimento quando è stato raggiunto dalle fiamme;
3. II Pm non è in grado di distinguere di che tipo di asfissia si tratti, considerato che sul cadavere non sono stati rinvenuti segni di aggressione o difesa”.
“Noi e la nostra difesa - dicono Piredda e Mamusa - condividiamo le risultanze del collegio peritale, costituito da luminari ed esperti delle diverse discipline (medicina legale, tossicologia, immunoistochimica, dinamiche incendiarie) e riteniamo che l'incidente probatorio abbia fornito numerosi elementi in grado di sostenere e dare impulso all'azione penale.
La nostra difesa si è opposta alla richiesta di archiviazione e nel confermare che l'azione penale si possa esercitare già con gli elementi emersi in incidente probatorio, ha prodotto numerosi elementi che confermano che Manuel sia stato ucciso e poi il suo cadavere sia stato bruciato nel tentativo di nascondere le prove del barbaro omicidio.
Abbiamo chiesto che sia disposta urgente esumazione straordinaria per i motivi che seguono:
1. Dalle foto della scena del crimine emerge che nella mano sinistra di Manuel c'era uno straccio che non ha bruciato nell'incendio.
2. Dalle foto della autopsia si vede che mentre la mano destra è rimasta mummificata a causa del calore, quella sinistra è stata colpita dalle fiamme solo parzialmente perché era posizionata tra il pavimento ed il fianco di Manuel che la hanno protetta dal fuoco.
3. La mano sinistra stringe un ciuffo di lunghi capelli, di cui le immagini a seguire rappresentano alcuni dettagli. Non pubblichiamo l'intera mano per rispetto di Manuel, nostro e del pubblico.
4. I capelli sono rimasti integri e si sono salvati dall'azione delle fiamme per la particolare posizione in cui si trovava la mano (cioè appoggiata tra il fianco di Manuel ed il pavimento che ha fatto da barriera) e grazie allo straccio che qualcuno gli ha messo nella mano quando era già cadavere e con l'intento di far bruciare proprio quei capelli.
5. Valentina Pitzalis ha sempre dichiarato ai carabinieri e alla stampa, che quella sera a casa di Manuel ci fossero soltanto loro due.
6. Valentina Pitzalis ha sempre sostenuto che non ci sia stata nessuna colluttazione o contatto fisico
7. Valentina Pitzalis, in un interrogatorio del 2011, ha dichiarato che Manuel la ha irrorata di benzina prendendola di sorpresa e le ha dato fuoco mentre lei era dentro la stanza dove è stata ritrovata dai carabinieri e soccorsa dai vigili del fuoco e dal 118.
8. I capelli di Valentina Pitzalis non hanno preso fuoco, tranne quelli della fronte e delle tempie. Le fotografie scattate al Centro grandi ustionati, lo stesso giorno dei fatti, dimostrano che avesse tutti i capelli e soprattutto, nonostante i medici glieli avessero accorciati, si vedono dei ciuffi di capetti lunghi tra il collo e la nuca, come dimostra il ritaglio della foto di cui parliamo. I periti hanno scoperto che Manuel avesse una sciarpa stretta attorno al collo, ed è stata fotografata dai RIS durante l'autopsia.
L'autopsia ha dimostrato che Manuel non avesse respirato i fumi dell'incendio, infatti non sono state trovate tracce di residui della combustione in tutte le sue vie aere e nel sangue, tranne i livelli che si riscontrano in qualunque fumatore o persona a contatto con ambienti inquinati, come ad esempio i muratori o i vigili urbani.
Manuel era un muratore, era un fumatore e in quei giorni stava ristrutturando l'appartamento. Manuel è quindi morto per asfissia meccanica con mezzi soffici, così come ha spiegato il nostro medico legale professor Vittorio Fineschi, luminare di fama mondiale.
Ci aspettiamo - concludono i genitori di Manuel - che il giudice, non solo non archivi il caso perché le perizie medico legali sulla dinamica dell'incendio hanno dimostrato che la Pitzalis ha mentito, ma ci aspettiamo che venga disposta urgente esumazione per effettuare l'esame genetico dei capelli che Manuel stringe nella mano sinistra, perché sono i capelli di chi lo ha ucciso”.