PHOTO
“Continuano senza sosta le “fughe” degli algerini dal centro di Monastir, incuranti dell’obbligo di osservazione sanitaria prevista dal Covid. Qualcuno rientra, qualcuno no. I colleghi di vigilanza hanno l’obbligo di segnalare le eventuali uscite senza però intervenire e ieri abbiamo assistito al continuo bollettino via radio dei colleghi del Reparto Mobile (occupando canali di emergenza) che aggiornavano la situazione in tempo reale”.
E’ un primo passaggio della missiva urgente, scritta dal segretario del Sap, Luca Agati, che denuncia una situazione assurda e gravissima: “Decine di poliziotti impegnati in un (finto) servizio di vigilanza con obbligo di rendicontazione delle entrate e uscite, un intero dispositivo di sicurezza impiegato in un misero servizio di portieraggio. Oggi è stata segnalata, con varie telefonate al 113, la presenza di alcuni stranieri in ambito cittadino, che pericolosamente sostava su un cavalcavia nel pressi del quartiere Genneruxi. L’invio delle Volanti ha permesso di appurare la presenza di alcuni “ospiti” del centro di Monastir che si erano allontanati raggiungendo la città. In buona sostanza – scrive al Prefetto Bruno Corda e al Questure Pierluigi D’Angelo sempre Luca Agati - due delle tre Volanti totali sul territorio sono state (per l’ennesima volta) distolte dal servizio di controllo del territorio per diverse ore in attesa dell’arrivo del furgone della cooperativa con relativa scorta di rientro”.
La “fuga” ed il rintraccio degli stranieri
“Giusto per chiudere in bellezza, durante il viaggio di ritorno – rimarca Agati del Sindacato Autonomo di Polizia - sono stati rintracciati altri stranieri sulla statale intenti a camminare in direzione città. Risultato? Sosta per caricare tutti e fine corsa verso il centro. Posto che le Volanti, finito il primo intervento che parlava di persone in difficoltà, dovevano rientrare al normale servizio, ci rendiamo conto di cosa accade in queste ore a Monastir? Stiamo esponendo i poliziotti ed i cittadini a rischi inutili visto che gli stranieri sono in quarantena, pertanto ritenuti, fino a decorso del periodo di incubazione, potenzialmente positivi al virus. Non dimentichiamoci infatti delle scelte infauste di permanenza dei nuovi sbarcati insieme a quelli già stanziali, per poi conoscerne la positività solo in seguito. Per non parlare del fatto che gli stranieri entrano ed escono pressoché indisturbati dal centro senza che nessuno li controlli a livello sanitario al loro rientro. Conosciamo l’operosità dei vertici della Questura sulla questione, ma ci pare che soluzioni definitive vadano trovate per evitare il prolificarsi di situazioni assurde come quella odierna. Non possiamo affatto permettere che le falle del sistema politico- istituzionale espongano i poliziotti a questi inutili rischi”.