PHOTO
“Oggi è arrivata la chiamata della chirurga che mi ha detto che l’operazione che inizialmente doveva essere fatta a gennaio 2025 si farà tra due settimane, quindi potrò finalmente essere operato”.
Una bellissima notizia che Maurizio Liscia, 33enne di Iglesias, dà con gioia, considerato che fino a stamattina pensava che l’intervento di rimozione del neo che gli era stato diagnosticato, potenzialmente pericoloso, a cui non si è potuto sottoporre qualche giorno fa causa febbre alta, sarebbe slittato purtroppo a gennaio 2025.
Il giovane, provato oltre che dall’ansia e dalla preoccupazione per la diagnosi della visita dermatologica (anche se tiene a specificare che non ha ancora fatto la biopsia, quindi non si può parlare per ora di cancro), dalla febbre alta, si era già rassegnato al fatto che avrebbe dovuto spendere dei soldi per sottoporsi all’operazione, “pur avendo diritto ad una cura pubblica, dovrò utilizzare i soldi che mi stavo conservando per un viaggio per fare l'intervento in una struttura privata”, ci ha rivelato ieri.
Invece oggi, il giorno dopo la segnalazione di Sardegna Live, la chiamata per l’intervento a breve.
“Colgo l’occasione per ricordare che bisogna denunciare qualsiasi inadempienza che vi viene fatta perché se non denunciate è un passo in avanti verso la privatizzazione della sanità e questo non deve accadere, soprattutto in Sardegna”, ha affermato il 33enne.
“In merito alla mia vicenda vorrei dire che la colpa non è delle persone con cui ho parlato, che hanno semplicemente svolto il proprio lavoro, e so benissimo che ci sono tantissimi pazienti, anche più gravi di me, ma proprio perché tutti abbiamo il diritto di poterci curare, ho voluto mettere in evidenza la mia situazione, per far smuovere qualcosa”, conclude Maurizio Liscia, a cui facciamo i nostri migliori auguri.