Oristano

Pale eoliche. Caterina Murino a Oristano: “Chiediamo alla Regione di bloccare questo scempio”

L’attrice cagliaritana: “Siamo qui per difendere la nostra terra”

Pale eoliche. Caterina Murino a Oristano: “Chiediamo alla Regione di bloccare questo scempio”

Di: Redazione Sardegna Live


Anche Caterina Murino si schiera e si unisce alla protesta contro la speculazione energetica e l’installazione di pale eoliche off shore in Sardegna. Ieri sera l’attrice cagliaritana era a Oristano, dove nel porto di Santa Giusta, da qualche settimana, è arrivato un carico di pale eoliche e pezzi di ricambio destinati, stando a quando riferito dalla prefettura, “alla manutenzione straordinaria di installazioni autorizzate da tempo e che hanno superato positivamente ogni procedura amministrativa, inclusa la Valutazione di Impatto Ambientale della Regione”.

“Io so che voi fate il vostro lavoro e so che una parte del vostro cuore è con noi – ha detto l’attrice, che si è fatta portavoce della protesta, alla Polizia -. Noi siamo qui e rallenteremo il passaggio del convoglio. Questa è una protesta pacifica perché noi rimaniamo nella legalità fino alla fine”.

L’APPELLO ALLA REGIONE - “Staremo a cinque metri di distanza dai poliziotti – ha detto Caterina Murino agli altri manifestanti -, ma noi rallenteremo questo convoglio. Siamo qui per chiedere alla Regione Sardegna di bloccare questo scempio in nome della nostra Terra. Siamo qui affinché la gente che ha il potere si svegli e ci aiuti. Questo è quello che chiede la Sardegna, è questo quello che chiediamo noi”.

LE DENUNCE – Intanto,sempre ieri, nel pomeriggio, è stato sgomberato il presidio contro le pale eoliche. Gli agenti della Questura di Oristano, con la squadra mobile e la Digos e la Guardia costiera sono andati a identificare tutte le persone che si trovavano nel presidio. Complessivamente sono state denunciate 12 persone per aver violato la normativa prevista dal codice della navigazione sull'occupazione abusiva di un'area del demanio marittimo. Sequestrate le tende e i gazebo che erano stati installati per allestire il presidio permanete. “Ci impongono di stare sotto il sole a svenire – ha sottolineato una manifestante - questo è un attentato al diritto di manifestazione”.

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