In Sardegna

Blackout Brotzu. Assessorato Sanità: "Ospedali sardi accolgano pazienti"

"Gli ospedali sardi limitino l'invio di pazienti al Brotzu e assicurino la piena operatività per accogliere nuovi pazienti"

Blackout Brotzu. Assessorato Sanità:

Di: Redazione Sardegna Live


L'assessorato alla Sanità ha inviato una nota a tutte le aziende sanitarie isolane per far fronte all'emergenza blackout che sta interessando l'ospedale Brotzu di Cagliari. "Fino al ripristino della piena operatività del presidio - si legge nel documento - le aziende predispongano, ognuna per quanto di propria competenza tutte le soluzioni organizzative per limitare l'invio dei pazienti alle strutture del ARNAS Brotzu alle prestazioni che la predetta azienda deve assicurare in quanto DEA di II° livello".

Ancora: "le aziende assicurino la piena operatività dei presidi ospedalieri e territoriali al fine di garantire l'accoglienza dei pazienti che l'ARNAS Brotzu, temporaneamente, non potrà ricevere. Il garantisca le emergenze interne e la Direzione Medica di Presidio vagli le richieste esterne di ricovero relative a situazioni di emergenza che necessitino delle competenze mediche e chirurgiche del DEA di II".

"Qualora, sotto la propria responsabilità, la Direzione Medica dell’Ospedale San Michele ritenga non necessario il ricovero o di non poter garantire in sicurezza un ricovero richiesto dall’esterno, la stessa si attiverà per garantire che le necessarie competenze mediche, chirurgiche e delle professioni sanitarie seguano il paziente presso altro presidio ospedaliero del territorio provvedendo a garantire, nel presidio di destinazione, le cure urgenti che il caso possa richiedere (attraverso specifiche straordinarie autorizzazioni d’urgenza)".

"Si raccomanda che, sino alla fine dell’emergenza, siano attivate nelle direzioni mediche dei tre DEA dell’area di Cagliari delle unità di crisi che vaglino i singoli casi clinici e diano le disposizioni del caso - aggiunge l'assessorato alla Sanità -. Si invitano i DG ad attivare tra loro tutte le interlocuzioni necessarie per l’eventuale attivazione di disposizioni di mobilità d’urgenza di contingenti medici e delle professioni sanitarie non attive nell’Ospedale San Michele (a causa del blocco dei ricoveri e del calo delle prestazioni di pronto soccorso) laddove il sovraccarico di pazienti metta in crisi i due DEA attivi nella città (che si fanno carico temporaneamente della totalità degli accessi di pronto soccorso)".

"Per qualsiasi caso particolare ricollegato a situazioni di urgenza e emergenza si invitano le direzioni mediche di presidio a prendere contatto con la direzione medica del P.O. San Michele per concordare le azioni più idonee a salvaguardare la tempestiva ed appropriata cura dei pazienti nonché la continuità delle cure in condizioni di sicurezza".

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