Oristano

L’incendio nel Montiferru del 2021 continua a danneggiare la vegetazione

Uno studio rivela gli effetti sulle foreste lambite dal fuoco e spiega la morte "ritardata" degli alberi

L’incendio nel Montiferru del 2021 continua a danneggiare la vegetazione

Di: Redazione Sardegna Live, foto d'archivio


Non si sono purtroppo esauriti con lo spegnimento del fuoco gli effetti del grande incendio che nel 2021 investì il Montiferru, nell'Oristanese. Un recente studio, pubblicato il 13 luglio sulla rivista scientifica Fire, rivela infatti che le conseguenze dell’incendio continuano a danneggiare la vegetazione, colpendo in particolare gli alberi ai margini delle aree bruciate.

Lo studio, condotto da un team di ricercatori di Enea e del Dipartimento di Scienze della Vita e dell'Ambiente dell'Università di Cagliari, ha approfondito le indagini iniziate nel 2022 sulla risposta della vegetazione naturale un anno dopo l'incendio. I risultati hanno confermato le precedenti osservazioni, dimostrando che in prossimità dei margini delle aree incendiate subentra, nei mesi e negli anni successivi, un meccanismo silenzioso di moria degli alberi, chiamato "mortalità ritardata". Paradossalmente, i boschi che l'incendio aveva colpito in maniera meno severa risultano essere i più interessati dal fenomeno.

"In prossimità dei margini dell'incendio la severità del fuoco è, in genere, bassa o moderata, di conseguenza gli alberi hanno maggiori opportunità di sopravvivere, seppur danneggiati. Tuttavia - spiega Ivo Rossetti dell'Enea - i danni subiti possono innescare processi di decadimento, come necrosi dei tessuti e compromissione del trasporto della linfa. L'albero può sopravvivere, ma possono anche subentrare altri fattori, come la competizione con alberi vicini, la siccità o l'aggressione di patogeni, che possono portare alla 'morte ritardata' della pianta che può perdurare anche per alcuni anni dopo l'incendio".

Giuseppe Fenu (Università di Cagliari) sottolinea che "l'osservazione di lungo termine sull'incendio del 2021 sta evidenziando come gli effetti di un evento estremo siano molto complessi, diluiti nel tempo e, spesso, poco vistosi; in questo contesto, la valutazione sulla ripresa della vegetazione forestale è solo una parte di un puzzle complesso fatto di relazioni e processi ecologici che si attivano dopo un grande incendio e che si sviluppano in maniera spesso imprevedibile".

Ci sono anche segnali positivi: i processi naturali di recupero della vegetazione stanno avvenendo anche nelle aree colpite da mortalità ritardata ed è stata rilevata la ripresa di specie di particolare valore come il tasso e l'agrifoglio.

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