In Sardegna

Sempre più Comuni sardi aderiscono a Pratobello '24 contro le rinnovabili

Da Orgosolo, a Monserrato, a Castiadas. Cresce il fronte del "no" alle speculazioni nell'ambito delle rinnovabili

Sempre più Comuni sardi aderiscono a Pratobello '24 contro le rinnovabili

Di: Redazione Sardegna Live


Si sta diffondendo a macchia d'olio in tutta l'Isola la raccolta firme per una proposta di legge denominata "Pratobello '24", per la lotta alle speculazioni e l'invasione nel settore delle energie rinnovabili. La proposta è stata avanzata da un gruppo di sindaci, a partire dal primo cittadino di Orgosolo Pasquale Mereu. Da qui il nome dell'iniziativa, che ricorda la celebre rivolta nonviolenta antimilitarista dei pastori orgolesi del 1969.

Non basta, per i primi cittadini, la moratoria della Regione Sardegna che "sarà impugnata dallo Stato". "La nostra proposta di legge di iniziativa popolare - spiega all'Ansa il sindaco di Orgosolo - punta a sfruttare l'articolo 3 dello Statuto sardo sull'Urbanistica e sul Paesaggio: la Regione può legiferare in materia fino a spingersi a bloccare i cantieri già in essere, cosa che per lo Stato è più difficile da impugnare davanti alla Corte Costituzionale rispetto alla moratoria. Noi non siamo contro la transizione energetica ma siamo perché sia la Regione a individuare le aree idonee su cui fare la transizione: aree dismesse cave, ecc. Dobbiamo essere noi però a gestire la transizione".

"Prima eravamo una ventina di sindaci, ora stanno aderendo tutti. Probabilmente le nostre riunioni e quelle dei comitati sono servite a prendere coscienza di quello che sta succedendo in Sardegna sul fronte della speculazione energetica - ha spiegato Mereu -. Pensiamo che la moratoria non sia efficace per risolvere il problema visto che il decreto Draghi supera le moratorie. Questa legge di iniziativa popolare, potrebbe essere una base di partenza su cui la Regione potrebbe intervenire per migliorarla".

Sempre più Comuni sardi stanno aderendo all'iniziativa: da Guspini a Maracalagonis a Monserrato. L'ultimo sindaco a sposare la battaglia è stato quello di Castiadas, Eugenio Murgioni, che ha annunciato sui social: "Da qualche giorno, presso il Comune di Castiadas, è possibile unirsi a questa causa, firmando per sostenere il progetto di legge Pratobello '24. Questo progetto di iniziativa popolare mira a regolamentare l'insediamento di impianti fotovoltaici industriali a terra e di impianti eolici terrestri, recependo i principi e gli obblighi di tutela e valorizzazione contenuti in programmi sovranazionali e regionali. Si tratta di un'iniziativa essenziale per dire NO alla speculazione energetica e proteggere la nostra terra da violenze e sfruttamenti che minacciano il nostro patrimonio naturale".

"Negli ultimi anni, il Comune di Castiadas ha seguito con determinazione un percorso volto a preservare e valorizzare il nostro straordinario patrimonio ambientale. Consapevoli dell'inestimabile valore delle nostre risorse naturali, ci siamo impegnati con dedizione per garantire un futuro economico e sociale radioso per la nostra comunità".

"Il nostro territorio - prosegue Murgioni -, con la sua straordinaria biodiversità e paesaggi mozzafiato, rappresenta un tesoro inestimabile che deve essere protetto e valorizzato. Abbiamo deciso di puntare su un modello di sviluppo economico basato su due pilastri fondamentali: il turismo e l'agricoltura. Il turismo, con le sue potenzialità di crescita e attrazione, deve essere sostenuto e incentivato attraverso politiche che promuovano la tutela del paesaggio e delle tradizioni locali. L'agricoltura, con le sue radici profonde nella nostra cultura, deve essere rilanciata attraverso iniziative che favoriscano la produzione locale e il rispetto dell'ambiente".

"In questo contesto, sottolineo la nostra ferma opposizione alla realizzazione di mega pale eoliche nel nostro territorio. Pur riconoscendo l'importanza delle energie rinnovabili, crediamo fermamente che tali infrastrutture possano avere un impatto negativo sul nostro paesaggio e compromettere le economie turistiche locali. La bellezza naturale di Castiadas non può essere sacrificata in nome di uno sviluppo energetico che non tiene conto delle specificità e delle esigenze del nostro territorio. Il nostro impegno è volto a trovare soluzioni energetiche alternative compatibili con la tutela del paesaggio, che non pregiudichino le potenzialità turistiche ed agricole del nostro territorio".

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