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“Saro chiaro, franco, ruvido e per niente accondiscendente. E' di ieri notte la notizia che una persona risultata positiva ad un test rapido e con sintomatologia evidente abbia partecipato, lunedì 14 dicembre, ad un'incauta festa di laurea. Aldilà delle valutazioni sulla totale assenza di buonsenso mostrata da chiunque vi abbia partecipato, rivolgo un appello ai partecipanti: ponetevi in quarantena volontaria immediata, non mandate i vostri figli a scuola e attendete di essere contattati dall'Igiene Pubblica. Jerzu in questo momento non ha positività accertate in corso, ma voi partecipanti siete delle "bombe ad orologeria". Avete l'occasione di rimediare all'incoscienza dimostrata partecipando a quella festa.
Me ne frego dei tempi biblici e della burocrazia che porterà l'igiene pubblica a dichiararvi stretti contatti magari fra tre giorni, quando sarà troppo tardi per rimediare. Qui c'è da agire e agire subito. Dimostrate il senso civico e la responsabilità che tutta la comunità si aspetta”. Così la rabbia del sindaco di Jerzu, Carlo Lai, sui social che ha denunciato l’episodio.