Il presidente del Consiglio regionale Michele Pais risponde alla denuncia dei consiglieri comunali algheresi del Pd, che ieri scrivevano: "Da oggi l’Ospedale Marino che ha caratterizzato una eccellenza ortopedica regionale non c’è più: fa capo all’azienda universitaria di Sassari. In dote altri 45 posti letto COVID perché l’AOU di Sassari non riesce ad assistere tutti. Di fatto non c’è più l’Ospedale Marino traumatologico e riabilitativo che ha caratterizzato il Regina Margherita di Alghero, fin dai tempi di Mastandrea, Cotza, Melis: smantellato nel nome altisonante della robotica e, alziamo le mani, del COVID".

"L’Unità di terapia intensiva dell’ospedale civile non è stata mai accreditata e tutti i reparti sono in grande affanno, ma oggi la Regione annuncia una nuova intensiva d’emergenza all’Ospedale Marino: quando si dice programmazione! Non ci dice dove troverà gli anestesisti, non certo portandoli da Sassari, e che fine fanno i reparti ed il personale presente nell’ospedale. Lo scorporo deve ancora cominciare".

"Nel frattempo - proseguiva il documento diffuso dagli esponenti dem - il Presidente Solinas, per indorare la pillola, ci dice però che ad Alghero farà il nuovo ospedale. Ecco perché è necessario far sentire alta la voce del territorio, a cominciare dalla commissione sanità del 4 gennaio e dal consiglio comunale da convocare immediatamente per affrontare con determinazione l’emergenza sanità in atto nella nostra città".

La replica di Pais non si è fatta attendere: "Mi chiedo: come si possono fare simili affermazioni? L'ospedale Marino è sempre al solito posto, nessuno smantellamento, ma anzi è oggetto di assoluto potenziamento infrastrutturale e tecnologico. La verità (riscontrabile da tutti, basta recarsi) è che l'Ospedale Marino di Alghero, dall'insediamento della Giunta Solinas, ha avviato un percorso di rilancio e potenziamento di tutti reparti esistenti, dopo il totale svilimento del recente passato che obbligava i pazienti, spesso anziani, a vergognosi viaggi in ambulanza verso gli ospedali di Ozieri e Tempio. Un amaro ricordo che forse (e grazie al cielo) abbiamo rimosso per quanto fosse vergognosa quella situazione".

"Oggi - prosegue Pais - le sedute operatorie si svolgono regolarmente e viene assicurato ogni tipo di intervento chirurgico, anche protesico. Tutto questo sarà ulteriormente potenziato nel prossimo futuro grazie all'importante apporto di risorse da parte dell'Aou di Sassari, per farne eccellenza regionale, come previsto dalla legge di riforma sanitaria che abbiamo approvato in Consiglio regionale".
"Certo - ammette il presidente del Consiglio regionale -, le difficoltà legate alla scarsità di medici specialisti (comune in tutta la Sardegna e nel territorio nazionale per una ereditata e incontestabile errata gestione del personale) e alla pandemia, rende tutto più difficile. Ma noi che facciamo Politica dovremmo avere la forza di scindere le questioni legate ad antipatie personali o politiche, che ci sottraggono serenità e lucidità di analisi, da quelle di carattere generale e di interesse pubblico, che dovrebbero consentirci di guardare con occhio sincero e libero, la realtà delle cose".

"Chi fa Politica (quella con la P maiuscola) - conclude Michele Pais - deve avere la forza di non usare le questioni di interesse pubblico, tra le quali la sanità è certamente la più importante, come terreno di battaglia in cui consumare una guerra che è solo personale. Un appello: facciamo un salto in avanti tutti insieme. Uniamo le forze, non sprechiamole, per il bene generale".