Il Partito sardo d'Azione verso un rientro nella coalizione di centrodestra: Christian Solinas è disposto a fare un sacrificio pur di portare avanti il progetto politico sardista, un prezzo da pagare per portare a compimento i programmi autonomisti già avviati. (La notizia AGGIORNATA)

Lo ha specificato durante la sua relazione al consiglio nazionale del partito, ancora riunito a Oristano per decidere la linea da tenere dopo il rientro della Lega nella coalizione e l'appoggio al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu (FdI). Un incontro dove le posizioni prevalenti sono verso la scelta di una corsa insieme agli alleati degli ultimi cinque anni.

"Io personalmente rappresento ben poca cosa, il vero valore è questo partito, i suoi ideali e la sua storia. Al di là della mia persona penso che il progetto sia più grande e valga un impegno politico", ha sottolineato Solinas ai giornalisti al suo arrivo a Oristano. Non dice chiaramente ai suoi di voler rientrare nel centrodestra, ma tutti recepiscono il messaggio: "La continuità è un valore in generale e ancora di più dopo questi cinque anni tra i più complessi della storia autonomistica, ma abbiamo messo in campo provvedimenti che hanno tracciato una rotta, sarebbe un peccato segnare un punto di arresto, al di là della mia persona il progetto è più grande".

Il presidente uscente della Regione sottolinea con forza i risultati del suo governo sardista, il secondo dopo la svolta indipendentista dei primi anni Ottanta che portò Mario Melis, primo presidente dei quattro Mori, a guidare la Regione. Fondato nel 1921 da ex combattenti della Brigata Sassari della prima guerra mondiale, tra cui Emilio Lussu e Camillo Bellieni, il Psd'Az è l'unico partito della Costituente rimasto in piedi.

Nella sua storia ha sempre stretto alleanze programmatiche per la Regione, alternando quelle con la Dc e con il Psi, prima di arrivare all'esperienza di governo con Melis, e poi dopo, a fine anni Novanta, con l'Ulivo e il centrosinistra. Ma dal 2009 il campo è cambiato e il partito ha perso per strada i pezzi che invece pendevano a sinistra.

Ora che si avvia a confermare la scelta di campo con il centrodestra, il Psd'Az, che annuncia di avere le liste pronte per i candidati al Consiglio regionale, dovrà guardare anche alla partita delle Comunali, in particolare a Cagliari, in chiave compensazione per il sacrificio dato per imminente.

Nel capoluogo la corsa si è aperta di fatto con il passo avanti, nel centrosinistra, dell'ex primo cittadino Massimo Zedda, che ha già annunciato di volersi candidare. Ma tra i sardisti non nega il suo interesse alla candidatura l'attuale assessore del Turismo Gianni Chessa, tra i consiglieri regionali più votati nella scorsa tornata, che a Cagliari ha un bacino favorevole.

Ma non si esclude che il centrodestra possa candidare Alessandra Zedda, l'ex vicepresidente della Regione di Fi che puntava a una corsa da indipendente per le regionali, rientrata però nei ranghi con la scelta di Paolo Truzzu. Nell'altro campo, mentre tutte le forze sono impegnate a chiudere le liste, impresa non facile per molti, resta aperto il caso Italia Viva che nei giorni scorsi ha dato ufficialmente l'appoggio a Renato Soru per la corsa. Un appoggio accettato da Mr. Tiscali che però si è affrettato a negare l'esistenza di un'alleanza politica e ha annunciato che non ci saranno candidati di Iv nelle liste a suo sostegno.

"Avevamo dato a Renato Soru la disponibilità a sostenerlo, anche con la candidatura della nostra coordinatrice regionale Claudia Medda. In ogni caso confermo che se fossi sarda voterei per Soru", ha sottolineato oggi la coordinatrice nazionale del partito di Renzi, Raffaella Paita.