“O si vota Alessandra Todde o si vota la destra. Non si possono sostenere terze soluzioni. Perché o sei un cretino o sei in malafede”. Così il senatore del M5s, Ettore Licheri, nel corso di un incontro del Campo largo. Parole che non sono passate inosservate e che sono state criticate da Lucia Chessa, candidata alla presidenza della Regione con la lista Sardigna R-esiste. Ecco il suo pensiero, pubblicato sulla propria pagina Facebook.

Dal voto utile, al voto buttato, al “sei un cretino o sei in malafede” se non voti PD-5stelle, è stato un attimo.

Quando il PD si è diviso in 2, un pezzo con Soru e un pezzo con Todde, sicuramente pensavano di occupare tutto lo spazio alternativo al centro destra. Attorno alle due facce della stessa medaglia, si sono polarizzate le differenze. Soru ha attratto i pezzi più moderati del PD e degli ex PD, quelli contrari ai 5stelle e alla Schlein, i calendiani, gli ipercentralisti di più Europa, sottotraccia i renziani e, per un clamoroso errore di valutazione, anche un pezzo dell’indipendentismo sardo.

Todde ha attratto il PD governista, quello che fa due conti, individua e costruisce il carro più sicuro e li si colloca perché ha come sua priorità quella di conservare, con le unghie e con i denti, con chiunque sia necessario, posizioni di governo e di potere. Sempre in sella a tutti i costi.

Ecco, in quel momento, noi che non avevamo neanche per un attimo considerato la possibilità di unirci a loro perché, onestamente, come dice un nostro candidato nuorese, sarebbe stato come mettere una goccia di vino in un fiasco d’acqua,(che ovviamente rimane sempre acqua), abbiamo osservato da fuori lo spettacolo di Soru che affermava e riaffermava, fino all’ultimo, di voler stare dentro il campo largo ponendo come condizione le primarie. E quando non gliele hanno date, come altri non le avevano avute quando il candidato era lui e la rottura si è consumata, in quel momento noi abbiamo pensato che almeno, finalmente, ci saremmo liberati del “voto utile” con il quale il PD, che da qualche decennio ha smesso di essere sinistra, (art. 18, “buona scuola”, Italicum, Rosatellum, atlantismo acritico e servile, riforme costituzionali, legge elettorale sarda, ecc. ecc. ecc.) ha preteso di vivere per “battere le destre”.

Si sono divisi, abbiamo pensato, hanno spianato la strada a un centrodestra che si insulta, litiga, ma poi si ricompatta. Almeno smetteranno, le due facce della stessa medaglia, di chiedere il votoutileabattereledestre.

E invece no. Continuano.

Continuano con un repertorio incredibilmente sprezzante del pensiero diverso, alternativo, non allineato, non compromesso, coerente, rigoroso e pulito. Un repertorio intrinsecamente antidemocratico che a volte sfocia in punte di cafoneria strabilianti.

E quindi vai con il “voto buttato”, quando in una democrazia minimamente funzionante nessun voto è buttato, tutti i voti hanno uguale valore e uguale dignità. Sia quelli che vanno a formare le maggioranze, sia quelli che vanno a formare le minoranze.

Ma questo la cosiddetta sinistra lo ha dimenticato da molti decenni.

E poi ancora vai con il “voto inutile” perché utile è per loro solo ciò che li tiene nelle posizioni di potere dalle quali non si schiodano per decenni, anzi spesso tramandano anche dinasticamente ai figli e alle mogli, ai mariti, ai parenti.

Ma infine il capolavoro di bassezza lo ha fatto l’onorevole Licheri, 5stelle, sostenitore di punta della candidata Todde, coordinatore regionale del movimento, parlamentare dal 2018 e poi ricandidato capolista alle politiche del 2022 nei collegi plurinominali Piemonte 2, Sardegna 1 e Toscana. (perché a certi non si danno una, ma molte possibilità). E alla fine eletto in Toscana.

Licheri da del cretino a chi "sostiene terze posizioni", cioè chi non vota la Todde sarebbe “cretino o in malafede”.

Ma che spettacolo però!

Io sarei cretina, chiunque di voi scegliesse altro da Todde sarebbe cretino. E lui cosa sarebbe? E dove vorrebbe andare con questo bagaglio di analfabetismo democratico che affiora dalle sue parole e che è anche applaudito dei fans della Todde che ascoltavano gaudenti?

E dove porterebbe la Sardegna questa cultura arrogante dell' io sono io e tu sei un cretino?

Ve la lascio così questa domanda, come riflessione, in quest'altra giornata di campagna elettorale che sta diventando scadente. Io oggi vado a scuola.