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Si terrà domani mattina la prima seduta di insediamento del Consiglio regionale e la governatrice ha convocato per la tarda mattinata di oggi tutte le forze della coalizione del campo largo per risolvere le ultime questioni relative alle assegnazioni.
Todde, a margine del vertice, ha commentato con i giornalisti la nascita della nuova giunta "che si esprimerà nei prossimi mesi e nei prossimi anni per dare le risposte che i sardi aspettano da tanto tempo. Come ho detto abbiamo privilegiato la presenza delle donne, ce ne saranno ben 5, con me saremo sei quindi sarà comunque una giunta che avrà dei numeri femminili importanti ".
Sui territori "abbiamo per quanto possibile cercato di rappresentarne il più possibile, anche se con alcuni non siamo riusciti, però abbiamo esteso rispetto al Cagliari-Sassari classico " mentre sul toto-assessori "abbiamo cercato di premiare quelle che erano le competenze non solo tecniche , ma anche politiche e amministrative, poi mi sembra giusto e corretto che i nomi emergano dal decreto che devo inviare e che riceverete domani in Consiglio anche per rispetto delle forze politiche che stanno finendo di fare i loro passaggi interni ".
La squadra di Governo dovrebbe essere composta da: l'architetto Francesco Spanedda (quota presidente) a Enti locali e Urbanistica; l'ingegnera e assessora a Quartu Barbara Manca (quota presidente) ai Trasporti; Desirè Manca (M5S) al Lavoro; Rosanna Laconi (Pd) all'Ambiente; Antonio Piu (Alleanza Verdi Sinistra) ai Lavori pubblici, Gianfranco Satta (Progressisti) all'Agricoltura; l'ex deputato Emanuele Cani (Pd) all'Industria; l'oncologo romano, già sottosegretario alla Salute del primo governo Conte, Armando Bartolazzi alla Sanità; Franco Cuccereddu (Orizzonte Comune) al Turismo; Ilaria Portas (Sinistra Futura) alla Cultura; Mariaelena Motzo agli Affari generali; Giuseppe Meloni (Pd) sarà infine vicepresidente della Regione con delega al Bilancio.
Sui cinque assessori eletti come consiglieri (due in più di quanto ipotizzato inizialmente) Alessandra Todde ha detto che si tratta di "un tema anche legato agli equilibri che noi dovevamo avere. Siamo consapevoli che ciò che era importante era mantenere il numero legale delle commissioni, i tre consiglieri non erano un numero esoterico che ci siamo inventati, era proprio legato al fatto che era giusto premiare chi aveva avuto molto consenso popolare, però allo stesso tempo dovevamo garantire l'operatività del consiglio e quindi ci eravamo dati un limite per quanto riguarda il numero dei consiglieri. Ma poi, per riuscire a rappresentare tutte le forze politiche correttamente, abbiamo dovuto derogare e quindi includere altri due consiglieri all'interno di questo numero" con l'obiettivo di "garantire la rappresentanza di tutte le forze politiche che ci hanno espresso i consiglieri come loro unica possibile opzione".
La governatrice si dice soddisfatta anche dei due tecnici che ha scelto in quota presidente. "Per quanto riguarda l'Urbanistica Francesco Spanedda è un professore riconosciuto in ambito internazionale, ha fatto dei progetti importantissimi in molti Paesi tra cui anche un ponte pluripremiato a Berlino e soprattutto lo abbiamo scelto perché è una persona che da tanti anni si occupa di urbanistica a bassa densità. Noi non siamo un territorio come tutti gli altri, abbiamo necessità di ricucire con tutto il territorio non soltanto con le coste e con le aree urbane più, come dire, importanti, ma dobbiamo ricucire anche con i territori che vedono una scarsa popolazione. Sono felice di poter lavorare anche con la delega ai Trasporti che ha espresso un'altra donna, una giovane mamma, ingegnere, molto brava che è assessore al Comune di Quartu perciò ha anche competenze amministrative e si è occupata di trasporti in ambito urbano, in ambito extraurbano e soprattutto anche di continuità. Insomma io credo che le competenze espresse proprio da questi due assessorati tecnici ci possano essere, soprattutto per la prima volta lavoreranno insieme in maniera interassessoriale, lavoreranno con l'ambiente, con i lavori pubblici e questo secondo me è anche un nuovo modo di intendere la giunta. Purtroppo la legge 1 del '77 ci ha obbligato a vedere questi assessorati come se fossero dei feudi in cui le persone si rinchiudono dentro e cominciano a gestire l'operatività come se niente li dovesse toccare, invece questo è anche un modo per cominciare a dire che questa legge va cambiata, inizieremo subito il cantiere per il cambiamento e intanto cominceremo a lavorare in modo diverso".
Sul primo provvedimento dopo l'insediamento, Todde ha sottolineato come se ne stesse già discutendo "proprio anche oggi, chiaramente bisognerà coordinare quelle che sono le diverse priorità che sono atterrate sul mio tavolo in queste settimane e quelle che sono necessarie. Un provvedimento sulla sanità è importante, è anche la rappresentazione di quello che abbiamo presentato come nuovo modello sanitario, non una riforma ma un nuovo modo diverso di lavorare. Un altro tema importante riguarda l'occuparsi di gestire immediatamente la continuità territoriale: non potremo toccare il bando perché scade adesso e quindi siamo stati costretti a lavorare con gli strumenti che avevamo a disposizione, non possiamo cambiare le regole, ma abbiamo la possibilità di mettere subito al lavoro gli esperti per arrivare possibilmente alla stagione estiva dell'anno prossimo con delle regole diverse, magari una negoziazione già fatta".
La presidente ha spiegato anche la scelta di un assessore non sardo, l'oncologo romano Armando Bartolazzi (M5S), che andrà alla Sanità: "Io credo che sia importante che ci sia una persona che esprime competenza, estrema professionalità e che è fuori dalle logiche che noi abbiamo qui in Sardegna, essere fuori dalle logiche io lo vedo come un valore aggiunto. Avere una persona fresca, competente, che ha avuto esperienza politica, ma ovviamente un curriculum che si fa riconoscere, può dare quello che serve alla sanità sarda, una visione nuova di professionalità che a noi serve per dare delle risposte ai sardi. Credo che ripetere i vecchi schemi, con il 16% dei sardi che non riescono a curarsi, con il disastro che abbiamo ereditato, non sarebbe stata una risposta".