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Dopo il plebiscito per Massimo Zedda a Cagliari, che batte la rivale del centrodestra con oltre il 60% delle preferenze e torna alla guida della città per la terza volta, va componendosi il nuovo Consiglio comunale, che conterà per la maggioranza 21 consiglieri più il primo cittadino, e 13 seggi all'opposizione.
Tra nuovi volti e riconferme andiamo a conoscere una degli eletti, in quota Pd, Marta Mereu .
Partiamo riprendendo una definizione utilizzata da molte testate nazionali e non, dopo quest'ultima tornata elettorale: "onda nera", che ha travolto l'Europa, Italia compresa. La Sardegna invece, in particolar modo le due città metropolitane tra cui il capoluogo di Regione, riconferma il trend in controtendenza rispetto al resto della Penisola e porta avanti la scelta fatta alle scorse regionali. Come legge il fatto che l'Isola stia scegliendo di restare un baluardo democratico?
"Noi siamo stati amministrati da un governo regionale di centrodestra e anche in città siamo stati governati dal centrodestra in una maniera che io reputo molto negativa. Penso che i sardi abbiano avvertito questo malessere, complici anche la pandemia e le guerre. Il governo di centrodestra della città e anche quello regionale non hanno garantito ascolto e partecipazione. I cittadini hanno ascoltato le proposte sia durante la precedente campagna elettorale che ha visto poi Alessandra Todde vincitrice, sia dopo a Cagliari e a Sassari, credo che si siano sentiti più coinvolti dalle proposte del centrosinistra e quindi hanno voluto premiare le idee che sono arrivate dalla nostra parte.
Io faccio parte del Partito Democratico, che alle europee non è il primo partito, ma ha ottenuto un risultato significativo sull'onda della nuova segreteria di Elly Schlein e ha avviato un periodo di cambiamento profondo di cui io faccio parte e dal quale mi sento assolutamente coinvolta. In tutte le grandi città poi, penso a Firenze, penso a Bari, andremo al ballottaggio e siamo avanti come percentuale, quindi c'è speranza."
Con l'ormai nuovamente sindaco Massimo Zedda giorni fa abbiamo parlato di famiglia, servizi per l'infanzia, aiuti. Con lei vorrei parlare di spazi: spazi per i bambini, spazi per le famiglie, spazi di condivisione. Quali sono le sue idee?
"Io e Davide Carta, il candidato con cui ho condiviso la campagna elettorale, abbiamo parlato molto di bambini e di infanzia, soprattutto per quanto riguarda la fascia 0-6 anni, che ho molto a cuore e su cui Cagliari offre pochissimo.
Credo si debba lavorare finalmente per dare una prospettiva e per garantire un futuro alle nostre bambine e ai nostri bambini, che hanno il diritto di crescere in un contesto sano non solo per l'aria che respirano, ma soprattutto per i valori che assorbono e le opportunità che saremo in grado di dar loro. Abbiamo il dovere di costruire il cittadino del domani. Le esperienze che noi viviamo, che facciamo vivere ai nostri bambini quando sono piccoli creano delle consuetudini, creano delle buone prassi che sono quelle che ci portiamo in età adulta, lo dicono le neuroscienze. Ad esempio, io credo che non debba più esistere un progetto, un'opera pubblica, che abbia come unico fine quello di riempire uno spazio o creare bellezza. Ma dovremmo progettarlo come luogo condiviso di crescita e contaminazione culturale, oltre che come dimensione di confronto intergenerazionale. Gli spazi, soprattutto quelli dedicati, sono pochi. Io non penso che lo spazio per un bambino debba essere solo uno scivolo e un’altalena, serve più cura, perché un bambino che ha 6 mesi non fa le stesse cose che fa un bambino di 2 anni o di 3 anni. Mi vengono in mente i giardini di Berlino dove alla fascia d'età 0-3 mesi vengono riservate attività dedicate. Penso alla sabbia, penso all'acqua, penso all'ombra, penso ad alberi dove i bambini si possano arrampicare. Abbiamo visitato moltissimi quartieri in città durante la campagna elettorale, come Is Mirrionis, dove abbiamo trovato moltissimi spazi abbandonati e utilizzabili. Per non parlare poi degli spazi scolastici: vorrei che le scuole venissero utilizzate a 360°, per le attività extra-scolastiche o per esempio per i campi estivi, che al momento risultano inaccessibili ai nuclei economicamente più deboli. Al momento a Cagliari lo spazio dedicato alla fascia da 0 a 3 è solo la Mem, che peraltro non è attiva. Aggiungo, ri-attiviamo i centri di quartiere e agevoliamo la creazione di comunità per tutte e tutti.”
Un altro tema forse troppo poco discusso, ma invece sempre più importante e richiesto sia da cittadini che turisti, è quello degli animali da compagnia. Cagliari è pet friendly? Ci sono progetti di miglioramento in tal senso?
"La settimana scorsa, l'ultima della campagna elettorale, siamo stati al colle di San Michele e abbiamo incontrato una persona che si occupa di cani abbandonati e che ci ha raccontato diverse cose. Abbiamo scoperto che a Cagliari esistono pochi spazi con dei regolamenti ad hoc, dove per esempio i cani da combattimento, permessi in Italia, non possono entrare. Una regola di questo tipo permetterebbe ai cani di taglia più piccola di entrare, senza guinzaglio e senza museruola. So che esistono parchi a Cagliari dove gli animali non sono ammessi, come anche luoghi e locali che non li accolgono e diventa difficoltoso per i turisti portare il proprio cane in vacanza qui, la città dovrebbe essere più accogliente e più inclusiva anche nei confronti dei nostri amici animali.
Aggiungo però, senza incolpare o puntare il dito su nessuno, che la città è molto molto sporca: questo è un richiamo che ci è arrivato dai cittadini stessi durante la campagna elettorale. Spesso i bisogni dei cani non vengono raccolti e ci dovrà essere, da parte dell'amministrazione, una sensibilizzazione che vada in questa direzione."
Questa è la sua prima esperienza come consigliera comunale, ed è stata anche la sua prima esperienza come candidata, possiamo dire terminata cum laude avendo portato a casa ben 834 preferenze che le hanno fatto guadagnare la nona posizione tra i consiglieri più votati di queste amministrative cagliaritane. Come si sente?
"Sono felicissima. Questa è stata la mia prima campagna elettorale e ora sarà la mia prima esperienza da consigliera comunale. Mi sento veramente soddisfatta e molto grata per quello che ho fatto e che abbiamo fatto, è stato un grande lavoro di squadra. Abbiamo creato questo progetto che si chiama 'Cagliari siamo noi' e che ha rimesso al centro la persona, facendola partecipare attivamente, ascoltando problemi e bisogni e soprattutto tutte e tutti hanno portato idee e soluzioni. Sarà davvero importante per me continuare questo cammino dai banchi del consiglio comunale. Il nostro non è un progetto individuale, è un progetto collettivo, con una squadra che si è dedicata alla città e alla sua comunità.
Questi 834 voti arrivano da chi ci ha capiti, da chi mi ha capita e ha condiviso tutta la mia passione e il mio entusiasmo, quindi ringrazio tutti, uno per uno.
Il Partito Democratico è il mio partito. Io faccio politica attiva non da moltissimo, più o meno da due anni, sono diventata vicesegretaria cittadina solo a marzo. Per me il Partito Democratico dopo questo successo elettorale in città e con le europee, in cui ha sfiorato il 28%, e anche in città è andato molto bene, dovrebbe ripartire da qui, dalla nostra grande capacità di creare inclusività, di saper tutelare e valorizzare veramente tutte e tutti. Abbiamo delle competenze straordinarie e sarà importante per noi fare squadra ed essere uniti perché, come ci diceva Berlinguer, di cui abbiamo appena celebrato i 40 anni dalla morte, 'ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno'.
Ringrazio veramente chi ha creduto in me, ringrazio chi è entrato e soprattutto chi non è entrato, per il grande valore che ha portato in questa campagna elettorale."