Politica

È scontro sull’autonomia differenziata. Todde: “È un attentato alla specialità della Sardegna”

Pais (Lega): "È sorprendente che la presidente di una regione già autonoma si opponga all’idea di ulteriore autonomia"

È scontro sull’autonomia differenziata. Todde: “È un attentato alla specialità della Sardegna”

Di: Redazione Sardegna Live


Anche la Camera dei deputati ha dato il via libera definitivo al ddl Calderoli, passata con 172 sì, 99 voti contrari e un astenuto. Il testo, in 11 articoli, definisce le procedure legislative e amministrative per l’applicazione del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione. Si tratta di definire le intese tra lo Stato e quelle Regioni che chiedono l’autonomia differenziata nelle 23 materie indicate nel provvedimento. Tra queste ci sono: Tutela della salute, Istruzione, Sport, Ambiente, Energia, Trasporti, Cultura e Commercio estero. Quattordici sono poi le materie definite dai Lep, Livelli essenziali di prestazione.

LE REAZIONI – Giorgia Meloni: “Più autonomia, più coesione, più sussidiarietà. Ecco i tre cardini del disegno di legge sull'autonomia differenziata approvato alla Camera. Un passo avanti per costruire un'Italia più forte e più giusta, superare le differenze che esistono oggi tra i diversi territori della Nazione e garantire gli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni sull’intero territorio. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini”.

Elly Schlein: “Così Fratelli d’Italia si piega all’antico sogno secessionista della Lega. Suggerirei che a questo punto cambiassero il nome in Brandelli d’Italia. O Fratelli di mezza Italia, visto che la stanno spaccando in due.Continueremo a batterci contro l’autonomia differenziata e il premierato insieme alle altre opposizioni, come abbiamo fatto ieri sera in una piazza unitaria e pienissima”.

IN SARDEGNAAlessandra Todde: “L'autonomia differenziata è una vergogna, credo che leda le prerogative della Sardegna, che vengono annacquate, è un attentato soprattutto alla nostra specialità, non saremo più soltanto un'Isola, ma saremo più poveri e dovremo competere con tutte le altre regioni per un contenitore che è il bilancio pubblico, che non si moltiplica come vorrebbe qualcuno, ma che ha dei soldi ben definiti e stanziati". La presidente annuncia provvedimenti: "Ci raccorderemo con le altre regioni del Sud per valutare le iniziative, ma non escludo di prendere altri provvedimenti come Regione a Statuto autonomo. È importante uscire dalla logica del manifestare e basta: adesso è il tempo di atti concreti. Stiamo valutando con il segretario generale e con l'avvocatura regionale e ci riserveremo tutti gli strumenti possibili, in tutte le sedi possibili, per cercare di osteggiare questo tipo di soluzione". Per la presidente sarda non si può discutere di materie e competenze "indipendentemente dalle risorse finanziarie delle regioni, è un meccanismo che premia esclusivamente le regioni più ricche, anche perché mi sembra che il ministro Calderoli quando si tratta di parlare di risorse finanziarie è un po' reticente", aggiunge. "Non parla mai (il ministro, ndr) di come viene coperta l'autonomia differenziata e di come viene data la possibilità alle regioni di poter esercitare le proprie prerogative - chiarisce -. In Sardegna abbiamo un gap infrastrutturale, un gap legato all'istruzione, un gap sanitario che dobbiamo ricoprire e adesso abbiamo anche l'ulteriore problema di dover competere con regioni che negli anni sono diventate, grazie anche ai nostri contributi, alle tasse di tutti i cittadini italiani, più ricche di noi".

Michele Pais (Lega): “È sorprendente che la presidente di una regione già autonoma si opponga all’idea di ulteriore autonomia. Dovremmo invece chiedere maggiore autonomia, soprattutto nelle attribuzioni previste dallo Statuto speciale sardo, e pretendere rispetto dallo Stato centrale. Anziché lamentarsi di rischi inesistenti, la Todde approfitti di questa opportunità per richiedere il rispetto del principio di insularità, per la difesa dei diritti dei sardi, storicamente negati dallo Stato centrale”. Per il coordinatore regionale della Lega “il lavoro del ministro Calderoli fornisce importanti garanzie, inclusa l’attenzione all’insularità, che per la prima volta compare in un testo di legge e costituisce il parametro per superare deficit infrastrutturali e dei trasporti, ma non solo. Il rispetto dell'insularità nella definizione dei LEP e per l'eliminazione dei gap infrastrutturali, inizialmente assente nella bozza originaria del testo, è stato inserito nella legge dal Governo su richiesta specifica della Regione e rappresenta un ulteriore garanzia per la specificità della Sardegna. Penso sia una conquista importante per la nostra Regione sottaciuta da tutti, di cui ringrazio Calderoli. Da questo momento la definizione dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) dovrà essere garantita uniformemente da nord a sud per ridurre le disparità ma soprattutto rispettare e articolare il principio di insularità”. Pais sottolinea infine: “La Sardegna non deve temere la maggiore autonomia delle altre Regioni, conformemente prevista dalla Costituzione. Per la Sardegna, sarà tuttavia essenziale, proprio grazie alla legge sull'Autonomia differenziata, istituire un fondo specifico per infrastrutture e trasporti, in linea con il principio di insularità. Questo si sposa perfettamente con l’autonomia differenziata, che ci consentirebbe di avere più risorse e maggiore responsabilità e capacità decisionale”.

Silvio Lai (PD) - "Per la Sardegna l'autonomia differenziata è un colpo durissimo che rischia di ampliare ancora di più il divario con il resto della penisola, sia per quanto riguarda le infrastrutture che per la qualità dei servizi essenziali. A chi dice che la Sardegna è al sicuro perché è una Regione a statuto speciale rispondiamo che le risorse per la nostra isola vengono dalla dimensione nazionale, se queste si riducono saranno di meno anche per la Sardegna, come d'altronde è successo negli anni scorsi di fronte alla crisi economica. Quello che la maggioranza ha fatto passare con un blitz notturno è uno dei disegni di legge più iniqui mai approvato dal Parlamento".

Salvatore Deidda (Fratelli d'Italia): "Penso che la Presidente Todde dovrebbe pensare alle priorità della Sardegna, rispondendo con cortesia alla manifestata disponibilità di ministri del Governo di Giorgia Meloni più che assecondare i desiderata di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle attaccando lo stesso governo per l'approvazione del ddl sull'autonomia differenziata". Il deputato di Fratelli d'Italia e Presidente della commissione Trasporti aggiunge: "Sulla sanità e sui trasporti chi siglò i patti tra Stato e Regione che ancora oggi ci vincolano? Gli alleati della presidente Todde. Chi ha varato la riforma costituzionale del Titolo V? Gli alleati della presidente Todde. La Sardegna non ha nulla da temere dall'Autonomia differenziata ma ha da rivendicare leggi e finanziamenti sia dal Governo che in Europa ma la domanda è se la Presidente Todde e la sua maggioranza hanno idee e progetti sullo sviluppo dell'Isola? Per adesso questa unità di intenti non si vede. Più che altro, la Presidente Todde richiami la deputata dei 5 Stelle Cherchi per il comportamento tenuto in Parlamento".

Marco Meloni (PD): “Dopo una notte di dura opposizione del Pd e del centrosinistra, all’alba di oggi la destra estrema guidata da Giorgia Meloni ha scelto di spaccare l’Italia, imponendo col duro maglio della sua maggioranza l’approvazione della legge Calderoli sull’autonomia differenziata. Con la legge Calderoli si corona il disegno della destra estrema di dividere gli italiani in cittadini di Serie A, quelli che vivono nei territori più ricchi, e cittadini di Serie B, quelli residenti al Sud e nelle Isole. Qualora venisse data attuazione a questo sciagurato provvedimento, sarebbe per sempre impossibile colmare le pesanti disuguaglianze territoriali esistenti nel nostro Paese, e non si potrebbe neppure cominciare a contrastare gli svantaggi derivanti dall’insularità. Più precisamente, la legge Calderoli è una pietra tombale sul principio di insularità, recentemente introdotto in Costituzione”. Il senatore sardo del Partito Democratico sottolinea: “Continueremo a opporci a questo progetto secessionista con tutti gli strumenti democratici a nostra disposizione: scenderemo ancora in piazza come fatto ieri, raccoglieremo le firme per un referendum abrogativo e chiederemo ai cittadini di votare NO, per evitare la divisione del Paese. Il mio auspicio è che la Regione Autonoma della Sardegna, guidata dalla Presidente Alessandra Todde, sia in prima fila e si raccordi con tutte le regioni che - come la nostra Isola - sono condannate dalla Legge Calderoli a un ritardo di sviluppo irreversibile, per promuovere tutte le possibili iniziative per far rilevare la violazione dei principi costituzionali di solidarietà e uguaglianza tra cittadini e tra territori”.

Dario Giagoni (Lega): "L'autonomia differenziata non è una vergogna, come sostiene la presidente Todde, che lede le prerogative della Sardegna, perché non ci saranno ulteriori squilibri, differenziazioni e sperequazioni tra una regione e l'altra. Sono previsti passaggi successivi dei decreti attuativi sull'autonomia differenziata che garantiranno i Lep. Questa nuova legge non mina affatto il principio di insularità". Pe ril deputato "la governatrice Todde dimostra di non aver studiato, punta il dito contro il governo nazionale, perché non ha un progetto per far ripartire la Sardegna. Quindi dovrebbe prendere questa legge e iniziare a rivedere l'intesa col governo centrale”. Secondo l'esponente della lega l'autonomia differenziata non lede le regioni a statuto speciale e "non è anticostituzionale - sottolinea - lo stesso articolo 5 della Costituzione riconosce e promuove le autonomie locali. Il principio di coesione economica territoriale è garantito anche in riferimento all'insularità. Credo che Todde non abbia letto in modo dettagliato questa legge sull'autonomia, perché, ad esempio, sulle 14 materie, come le politiche sanitarie, rispetto alle quali bisogna definire i Lep non si potranno ratificare intese senza prima aver quantificato e finanziato i livelli essenziali delle prestazioni. Entro 24 mesi dall'entrata in vigore bisognerà individuare obbligatoriamente i Lep che garantiranno prestazioni minime ed essenziali a tutte le regioni, Sardegna compresa".

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