Alghero

“Endocrinologia a rischio chiusura”. Ad Alghero scoppiano le polemiche

Pais (Lega): “Attendiamo la smentita della sinistra”. Bruno (Pd): “Smetta di fare allarmismo”

“Endocrinologia a rischio chiusura”. Ad Alghero scoppiano le polemiche

Di: Stefano Soro


Sanità tema caldo in tutta la Sardegna ma soprattutto ad Alghero, dove l’Ospedale Marino potrebbe tornare all’Asl di Sassari. Ma è di oggi l’allarme lanciato dal consigliere comunale e coordinatore regionale della Lega, Michele Pais, sul reparto di Endocrinologia. “Attendiamo con vigile partecipazione la smentita della sinistra di governo cittadino e regionale dell'allarmanti indicatori di trasferimento che si moltiplicano in questi giorni sul servizio di Endocrinologia dell'ospedale Marino di Alghero. Sarebbe la prima grave conseguenza del progetto di trasferimento del Marino dall'Aou alla Asl di Sassari” dichiara l’ex presidente del Consiglio regionale.

“L'unità di endocrinologia di Alghero è strategica per tutta l'utenza del nord ovest, che avvicina il servizio ai cittadini e solleva Sassari da un carico eccessivo non sostenibile, accorciando le liste d'attesa. Sono ben 250 visite al mese effettuate, numeri sempre in progressivo aumento, segno della qualità del servizio offerto dal personale medico, che va sostenuto e non depresso"

"Il Polo sanitario di Alghero è un fondamentale presidio di assistenza ed offerta di servizi sanitari per consentire, non solo ai cittadini di Alghero, ma a tutto il territorio di esercitare il proprio diritto alla salute senza dover percorrere lunghe distanze” continua Michele Pais.

“Come rappresentante politico del territorio sento di denunciare, come puntualmente sempre ho fatto, ipotesi di smantellamento di servizi, che specie quelli sanitari, hanno un valore fondamentale e irrinunciabile per i cittadini. Il potenziamento dell'ospedale Marino di Alghero, faticosamente conquistato in questi anni, nonostante l'ostracismo di tanti, è un valore che non consentiremo a nessuno venga messo in discussione per consumare inutili vendette politiche. Oggi la politica è chiamata a unirsi con maturità intorno alla sanità e non a dividersi” conclude Pais.

Al consigliere comunale e coordinatore regionale della Lega risponde Mario Bruno (Pd), ex sindaco di Alghero. “Il Consigliere Michele Pais deve smetterla di fare allarmismo. Endocrinologia, insieme a tutte le discipline presenti ad Alghero, sia al Marino che al Civile, non si tocca. Servono convenzioni e protocolli tra le aziende, e con la Regione: proprio quelli annunciati dal centrodestra e mai pervenuti” scrive in una nota il dirigente regionale del Pd.

“Il disegno di legge della Giunta Todde, che deve passare ancora al vaglio della commissione, previa audizione dei sindaci, delle aziende sanitarie e dei cittadini organizzati, prevede la presenza formalizzata delle Università, con le scuole di specializzazione, nei presidi territoriali gestiti dalla Asl. Compreso l’Ospedale Marino. Quindi più Università nel territorio, nell’assistenza, nella didattica e nella ricerca. Non tanto nella gestione, che deve essere riportata al territorio. Asl e Aou possono e debbono lavorare insieme, ciascuno secondo le proprie missioni, per garantire al territorio l’assistenza sanitaria che merita e un presidio di primo livello ad Alghero” prosegue Bruno.

“Quello che serve è un progetto serio sulla sanità algherese, che risente della carenza di risorse, di un’adeguata logistica e di un deficit di organizzazione del lavoro. Non si può reggere un ospedale solo con l’abnegazione e la professionalità dei pochi medici e operatori rimasti, sul ricorso poco lungimirante a prestazioni aggiuntive e a gettone o sullo specchietto per allodole della robotica. Servono anestesisti (che l’AOU purtroppo non ha garantito) per rendere l’unità di terapia intensiva, ora finalmente accreditata, in grado di funzionare, per una migliore programmazione degli interventi chirurgici in tutte le discipline, posto che al Marino è stata riaperta una sola sala operatoria. Servono cardiologi e pediatri, perché è inaccettabile e vergognoso aver reso l’ospedale di Alghero impraticabile nelle ore serali e notturne e nei giorni festivi, con ricadute negative per la cura dei pazienti nelle diverse discipline e con l’impossibilità di far nascere i bambini nella nostra città. Occorre soprattutto cercare l’unità, al di là dei colori politici e delle appartenenze, anche migliorando il testo di legge in discussione, perché la salute è un bene troppo prezioso che non merita divisioni e strumentalizzazioni di parte” conclude l’ex sindaco di Alghero.

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