Le liste d'attesa rimangono una delle principali preoccupazioni per i cittadini italiani che si confrontano con il sistema sanitario nazionale, portando addirittura un italiano su tredici a rinunciare alle cure. Questo è quanto emerge dal Rapporto civico sulla salute presentato oggi a Roma da Cittadinanzattiva.

Secondo i dati del rapporto relativi al 2023, i cittadini continuano a segnalare la lentezza nel rispondere ai bisogni sanitari: i tempi di attesa sono particolarmente lunghi, ad esempio, per una visita oculistica programmabile si può arrivare ad attendere fino a 468 giorni, per una visita di controllo oncologica addirittura 480 giorni, e così via per altre prestazioni. Anche se si tratta di tempi massimi segnalati dai cittadini e non di medie, queste lunghe attese influenzano significativamente il percorso terapeutico e possono portare alcuni pazienti a decidere di non curarsi affatto.

Secondo l'indagine condotta nel 2023, il 7,6% dei cittadini ha rinunciato alle cure, con un aumento dello 0,6% rispetto all'anno precedente, e tra coloro che rinunciano, il 4,5% lo fa a causa delle liste d'attesa, in netto aumento rispetto al 2,8% del 2022. Le donne registrano una percentuale di rinuncia del 9,0%, mentre gli uomini si attestano al 6,2%. Le rinunce sono aumentate soprattutto al Centro (passate dal 7,0% all'8,8%) e al Sud (dal 6,2% al 7,3%), mentre al Nord la cifra rimane stabile al 7,1%.